Accogliere e integrare è possibile. Lo hanno ribadito domenica scorsa i quattro sindaci di Rovereto, Isera, Pinè e Stenico riuniti alla Campana dei Caduti.
"Trentino", 2 agosto 2016
Nel meeting "Rifugiati in Trentino, accoglienza e immigrazione", i primi cittadini hanno spiegato la loro esperienza in materia di richiedenti asilo assieme all'assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni e alla responsabile del centro profughi di Marco Silvia Valduga. Introdotto dall'assessore alle politiche sociali Mauro Previdi, il primo cittadino Francesco Valduga e la responsabile Valduga ha raccontato il percorso fatto dalla città che attualmente ospita circa 240 rifugiati.
L'obiettivo è una maggior condivisione del problema da parte di quanti più Comuni trentini possibile, in modo che ogni amministrazione si faccia carico di un piccolo gruppo di profughi (in provincia sono circa 1200) e sia più facile accoglierli e integrarli e quindi migliorare le loro condizioni. Rovereto fa la sua parte anche più degli altri, avendo superato i parametri provinciali rispetto al numero di ospiti, con un centro profughi che non è più destinato alla prima accoglienza, ma che ora ospita in gran parte donne e famiglie.
Tra le iniziative messe in atto c'è la pulizia delle strade, il lavoro svolto negli spazi di Marco e la costituzione di una squadra di calcio che si allena regolarmente. I sindaci rimanenti hanno raccontato quanto stanno mettendo in atto nei rispettivi paesi. Sebbene le resistenze iniziali dei paesani, si è deciso di coinvolgerli sia in lavori socialmente utili sia in qualche aziende. Si è così creato un percorso di professionalizzazione che magari potrà essere speso in futuro e allo stesso tempo si è superata la diffidenza iniziale dei residenti. Infine, l'assessore Zeni ha citato Papa Francesco e, con gli altri protagonisti ha lanciato il messaggio che tutte le iniziative arricchiscono sia gli accolti ma anche gli accoglienti.