«Abbiamo intenzione di rispondere positivamente al tavolo di confronto per settembre proposto dall’assessora Maule». Elisabetta Bozzarelli, coordinatrice cittadina del Pd, ritiene che «i presupposti per il dialogo ci siano tutti». La consigliera comunale, sfidante di Gilmozzi al congresso di partito, sostiene la proposta dell’assessora alla partecipazione. Per Alberto Pattini, capogruppo del Patt, occorre invece «vedere cosa verrà proposto».J. Murphy, "Corriere del Trentino", 25 luglio 2016
L’assessora Maule ha annunciato (Corriere del Trentino di ieri) l’apertura in autunno di un tavolo di confronto sulle circoscrizioni, con i presidenti e tutte le parti politiche, per scrivere una riforma degli organi decentrati.
«Il Pd vuole concepire le circoscrizioni come un organismo vicino cittadini favorendone la partecipazione» dice Bozzarelli che dà poi il suo pieno sostegno a Maule affermando che «ha fatto un bel passo». «In passato c’è stato scarso coinvolgimento delle forze politiche e dei presidenti delle circoscrizioni. Questa volta — continua — i presupposti ci sono. Riteniamo che lavorare direttamente con gli organi decentrati sia molto importante nella realizzazione di un nuovo ordinamento».
Per la coordinatrice cittadina del Pd è anche importante «ridurre la burocrazia che a volte costituisce un ostacolo al lavoro dei presidenti» ma soprattutto «favorire la partecipazione dei cittadini con un modello valido». «Prima dell’incontro di settembre — precisa — il Pd trentino si troverà per redigere una proposta di riforma. Abbiamo intenzione di fare la nostra parte».
Insieme agli altri partiti anche il Patt verrà coinvolto nel confronto. Secondo le Stelle alpine però il risultato «dipenderà dalle proposte che verranno fatte». Secondo Pattini «snellire la burocrazia va bene, ma non siamo assolutamente a favore di un accorpamento delle circoscrizioni. Gli organi decentrati sono un’entità storica da preservare. Il Patt non intende portare alcuna proposta. Speriamo che Maule non abbia intenzione di muoversi da sola, altrimenti sbaglierebbe di grosso». Anche per gli autonomisti «le circoscrizioni sono forme partecipative, ma spesso i cittadini non si sono sentiti rappresentati al meglio. Tuttavia se si vorranno eliminare il nostro appoggio non ci sarà».
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