«Noi del Pd non dobbiamo auto-confinarci e accettare uno spazio politico ridotto. Il partito democratico può e deve federare attorno alla sua posizione, politicamente baricentrica, anche le realtà del civismo». Alessandro Olivi, big dei democratici provinciali, non vuole lasciare ad altri la partita che vede protagonista il sindaco di Rovereto.
S. Voltolini, "Corriere del Trentino", 21 luglio 2016
Francesco Valduga, eletto nella Vallagarina che è anche il territorio dell’assessore, sta lavorando a un’intesa con gli altri amministratori locali che hanno partecipato all’incontro di Tione. Il primo cittadino, corteggiato da molti, soprattutto dalla parte moderata del centrosinistra, ha definito le civiche «un pungolo ai partiti, oppure un’alternativa» e ha individuato la divisione tra «populisti e riformisti» (Corriere del Trentino di ieri).
Olivi mostra interesse e controbatte guardando anche a Upt e Patt. «Non so se faccio parte anche io della “parte del Pd”, quella di cui condivide i valori, a cui ha fatto riferimento Valduga. Credo che il civismo sia una virtù sociale, ovvero la capacità di far partecipare i cittadini al governo della comunità. È sempre stata una ricchezza del Trentino, non si è inventato nulla. Ma le civiche non sono un’alternativa strutturale ai partiti, che non devono chiudersi ma al contrario recuperare il contatto con le comunità». Secondo l’assessore, che dà ragione a Valduga, la sfida del riformismo, «inserito nella matrice del Pd e del centrosinistra», va accettata. I dem devono essere protagonisti, nessuno sogni di estrometterli: «Senza di noi non esiste il centrosinistra. Si perderebbe il riformismo».
Il proprio partito, secondo Olivi, può fare concorrenza a Upt e Patt, decisi a intercettare gli elettori non schierati sul territorio: «Il Pd deve tornare nelle piazze, nei quartieri, nei luoghi di lavoro presidiando alcune quote di elettorato, per una risposta più ampia e trasversale che naturalmente non snaturi la nostra proposta politica».