La prima assemblea del Pd ha segnato un cambio di clima all’interno del partito. I nuovi ruoli sono stati approvati all’unanimità, segno di un ritrovato accordo tra maggioranza e minoranza. I due ruoli chiave, quello di segretario per Italo Gilmozzi e quello di presidente per Donata Borgonovo Re, erano già stati decisi.
"Trentino", 6 luglio 2016
L’assemblea dei giorni scorsi doveva decidere gli altri ruoli. Così nuovo tesoriere del partito è stato eletto Andrea Rudari, esponente della maggioranza. Il coordinamento del partito, composto da 8 membri, sarà composto da cinque esponenti della maggioranza e 3 della minoranza. Infine, i garanti saranno due per la maggioranza, Roberto Passamani e Monica Baggia, e uno per la minoranza, il sempreverde Roberto Pinter.
Nel coordinamento ci saranno tra gli altri Adalberto Mosaner, Marina Taffara, Elisa Filippi e Giuseppe Zortea. Adesso, però, il partito dovrà andare avanti. Come detto dal segretario Gilmozzi, adesso è venuto il momento di agire. In questa assemblea, i consiglieri hanno preferito farsi eleggere nell’organo del partito. In precedenza, infatti, da più parti era stata lamentata una grande distanza tra l’assemblea e la politica della giunta provinciale. Molti osservatori avevano criticato proprio l’incapacità del partito di pesare sulle scelte della giunta e questo, per il principale partito della coalizione di governo, era grave.
La stessa assemblea precedente lamentava il fatto che gli assessori non frequentassero le riunioni degli organi del partito. Adesso, il segretario provinciale del partito è un importante assessore comunale del capoluogo e gli assessori fanno parte dell’assemblea. Nell’organo principale del partito saranno presenti tutti le anime. La presidente sarà Donata Borgonovo Re che, da assessore aveva criticato il presidente della giunta Rossi tanto che alla fine le erano state ritirate le deleghe. Adesso, anche in vista delle elezioni del 2018, c’è da prevedere una politica più aggressiva del partito nei confronti del Patt e del presidente Rossi, con un atteggiamento più volitivo in difesa degli interessi dell’elettorato del Pd.