Il Partito democratico non dirà di no ad un rimpasto di giunta se sarà fatto sulla base delle competenze e non per “guarire” i mal di pancia dei singoli. Ma dovranno essere gli altri partiti a chiederlo, perché il Pd non interferisce con le scelte del sindaco. Lo afferma Elisabetta Bozzarelli, segretaria cittadina dei democratici, alla vigilia del vertice di maggioranza in programma stasera, alle 20.30, a Palazzo Thun.L. Marognoli, "Trentino", 4 luglio 2016
Bozzarelli, è possibile un passo indietro di Italo Gilmozzi per rasserenare l'ala scalfiana del Pd? Non è questione di rasserenare un'ala o un'altra. Il sindaco deve decidere se la composizione attuale della giunta risponde alle esigenze e agli obiettivi del mandato oppure se si devono fare dei correttivi, un cambio per raggiungere nuovi risultati. Ma non si parla di contentini: serve un ragionamento complessivo, che riguarda non solo il Pd ma tutta la coalizione.
È vero però che anche il vostro gruppo è diviso in due fazioni... Il punto è che finché analizziamo i partiti nei loro pezzettini e non abbiamo la visione completa della giunta e della città che vogliamo costruire, accompagnare, valorizzare, rimane sempre qualche pezzettino al di fuori. Allora si sbaragli il campo e se il sindaco vuole - perché il Pd non gli ha mai chiesto un rimpasto - si faccia questa scelta forte di un ridisegno della giunta, che deve essere complessivo, non di una parte ma della città intera.
Sul “Trentino” di ieri abbiamo ipotizzato un ricambio che coinvolga più persone, non solo Maule ma anche Ferrari e Gilmozzi, magari anche rimescolando le competenze. Questo può essere quello che lei chiama un ridisegno complessivo? No, perché siamo sempre fermi alle persone che abbiamo davanti. In questo momento c'è più bisogno di fare una riflessione sulle scelte strategiche: i temi di urbanistica, smart-city, convivenza, sviluppo della città e commercio. Partendo da questi assi portanti dobbiamo chiederci: qual è la formazione migliore in termini di competenze? Si può fare ricorso anche a tanti esterni...
Un'assessora esterna di area autonomista potrebbe essere gradita al Patt... Io non starei a guardare le aree: l'importante è che siano persone del centrosinistra autonomista. Io quello che auspico che emerga domani (oggi, ndr) è la scelta di continuare in una visione collettiva e comune di ridisegno della città. È questo che chiederò a nome del Pd: una scelta forte, puntando alle vocazioni della città, a quello di bello che vogliamo sostenere e a quello che non funziona e vogliamo risolvere. I partiti prendano con responsabilità questa decisione e assicurino al sindaco la fiducia per continuare, che non vuol dire andare avanti come se non fosse successo niente, perché non possiamo nasconderci dietro un filo d'erba.
Cosa vuol dire, invece? Vuol dire: abbiamo bisogno di tutte queste cose, di pattuire dei tempi per ottenerle, con questi metodi. Facendo un riflessione seria sulle persone. Basta che i partiti glielo dicano, perché il Pd non lo farà, visto che non è mai emersa al suo interno la richiesta di un rimpasto. Io quindi non porterò questa voce ma quella della responsabilità rispetto a una città che ci chiede di lavorare: questo sì.
Lei vedrebbe anche una giunta in gran parte tecnica? No, preferisco una giunta politica personalmente. Ci possono essere dei temi che richiedono personale tecnico, ma queste valutazioni sono una prerogativa e un compito del sindaco. La scelta resta in capo a lui.
Però volete un cambiamento ad ampio spettro... Se questo è il ragionamento che farà il sindaco, il Pd non gli dirà certo di no. Ma è lui che ha il polso su questo.
Le critiche di Stefani al sindaco (del suo stesso partito) sono giunte inattese oppure no? Non vuol dire che la crisi non è solo una questione di posti in giunta, ma c'è un problema più ampio? A Stefani dico semplicemente che può dire in coordinamento quello che pensa invece che sulle pagine di un giornale. Le occasioni ci sono state e non l'ho visto.
C'è chi, come Ducati, dice che bisogna salvare la baracca prima di litigare per la giunta. Soprattutto dopo le amministrative.L'aria potrebbe cambiare anche a Trento? Non è questione di litigiosità in sé. Se serve per chiarirsi, confrontarsi va benissimo, meglio prima di entrare in aula. Il problema è dare risposte efficaci alla cittadinanza. Sui temi.
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino