Che la gara per divenire città della cultura nel 2018 per Palazzo Thun fosse ben di più di un semplice tentativo si poteva immaginare sentendo il sindaco di Trento Alessandro Andreatta che, in fase di formazione del team incaricato di redigere il dossier di candidatura, dichiarava: «Sia chiaro, noi gareggiamo per vincere». Ora il documento è pressoché pronto e il primo cittadino ne anticipa il respiro provinciale, commentando le cifre dell’indotto del turismo culturale (Corriere del Trentino di ieri).M. Romagnoli, "Corriere del Trentino", 29 giugno 2016
Una quinta posizione in Italia per una spesa turistica legata al settore della creatività e delle arti da 893 milioni di euro: questo il quadro in cui si inserisce la nuova sfida per Trento. Una sfida che a ore vedrà il primo passaggio importante: il dossier a cui ha lavorato la società Pts Consulting affiancata da tanti sponsor (Isa, Itas, Dolomiti energia, Fondazione Caritro), con tutti i dati richiesti dal Ministero della cultura, è pressoché pronto e dovrà essere consegnato entro domani. Poi la commissione esaminatrice stilerà una lista di dieci finaliste che sarà resa nota a novembre. A gennaio 2017, a un anno dall’inizio degli eventi, la proclamazione della vincitrice.
Una corsa contro il tempo quella della formazione del dossier che ha avuto buon esito, fa sapere il sindaco Andreatta: «Il dossier va presentato entro il 3o giugno (domani, ndr ) — dichiara — Io ho visto una prima ma molto avanzata elaborazione, l’ho sfogliata stamattina (ieri, ndr ). C’è tanta sostanza accompagnata da tante foto e un’attenzione all’impaginazione. Chi ci ha lavorato ha colto le bellezze di Trento». Musei, storia, università, biblioteche («Quella universitaria alle Albere è finita e sarà inaugurata a novembre», ricorda il primo cittadino), teatri e festival: tante ricchezze confluite nel dossier che però non si è limitato allo sguardo cittadino. Lo chiarisce sempre Andreatta: «Si valorizza Trento in rapporto con Rovereto e il resto della provincia, Trento in come città capoluogo in un sistema provinciale ricco di musei anche nelle valli. E di castelli».
E proprio una dimensione sovracomunale è ciò che, secondo il primo cittadino, ha permesso alla cultura locale di generare un tale indotto turistico: «Il risultato indicato dallo studio “Io sono cultura” è straordinario. Il turismo culturale è il settore dell’economia che sta crescendo più rapidamente: basti pensare alle presenze in città, passate dalle 100.000 degli anni Novanta al milione attuale». Poi l’elenco dei fattori che hanno contribuito al successo: «Si è lavorato tanto per fare bella la città che ha una storia romana, medievale, legata al Concilio. Si è lavorato bene sulla ricettività e il merito non è solo del pubblico, ma anche del privato che ha lavorato bene. Si è investito sulla rete museale: si parla molto ad esempio del Muse che nel 2013 l’ha completata con un’offerta più ricca». Ancora: «Gli eventi sono davvero tanti, da quelli classici come Festival dell’economia, Trento Filmfestival e i convegni alla Trento Smart city week che si terrà a settembre. Sono tutti eventi che si collocano nel filone culturale, ma che portano al turismo».
Con la presentazione (oggi) del Museum Pass, Andreatta commenta pure il rapporto con Rovereto: «C’è una buona intesa, si lavora in un’ottica di asse, con i trasporti che consentono di spostarsi in pochi minuti. In un sistema che funziona, che ha superato le invidiuzze del passato, ben venga anche un rapporto con i comuni vicini e non solo tra Trento e Rovereto. Ormai do per scontato che si sappia che il turista che viene a pernottare nelle valli e in natura si spinge anche nelle città per la loro dimensione culturale. Infine il sindaco risponde a chi gli chieda a che punto siano i lavori per individuare un ente unico per gli eventi culturali: «Abbiamo dal governo e dalla Provincia indicazioni di razionalizzare, servirsi di realtà già esistenti senza inventarne di nuove. In questo senso ci sono alcune ipotesi, ma è presto per anticipare alcunché».
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