Prosegue la sfida del Trentino per mantenere al top i livelli di qualità della vita e di coesione sociale e rilanciare la crescita, che è già più elevata rispetto al contesto italiano ed europeo: nel 2015 (dato stabile), il Pil pro-capite provinciale - a parità di potere d'acquisto - è pari a 33.700 euro, superiore di circa il 23% alla media europea (27.500 euro) e del 28% rispetto alla media dell’Italia (26.400 euro). Ufficio Stampa Provincia, 24 giugno 2016
Anche il fatturato dell'economia è aumentato, su base annua, nel 2015, del 2,1%, in rafforzamento rispetto al 2014 (+1,6%). Per continuare lungo questa strada, due sono gli impegni fondamentali: tenere “ in ordine” i conti della finanza pubblica recuperando in particolare risorse per gli investimenti e lo sviluppo, e stimolare in maniera ancora più incisiva l'iniziativa privata. Potremmo sintetizzare così la “filosofia” che ispira il Defp-Documento di economia e finanza 2016, adottato oggi dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi. Il Defp viene elaborato dalla Provincia autonoma di Trento, analogamente a quanto fanno le altre regioni, in base alla normativa nazionale sull’armonizzazione dei bilanci. Benché il momento più atteso sia in realtà l’aggiornamento dell’autunno, che tiene conto dell’impatto delle novità adottate dal Governo con l'analogo documento nazionale, il Defp rappresenta un passaggio significativo sul piano programmatico, per tre ordini di ragioni: perché fotografa lo stato di salute dell’economia e della società a livello locale rispetto alla dimensione nazionale e internazionale; perché dà conto dell’andamento della finanza provinciale; infine perché consente di fare il punto sugli obiettivi programmatici della Provincia e sulle azioni prioritarie necessarie per il loro raggiungimento. Il documento approvato oggi dalla Giunta indica anche alcune misure innovative che potranno essere adottate per generare nuove entrate da destinare ad investimenti. Fra queste la valorizzazione di una parte dell’ingente patrimonio pubblico della Provincia, l’attivazione di interventi di partenariato, il coinvolgimento del risparmio privato in progetti di sviluppo.
"Siamo intervenuti, e continueremo a farlo, per invertire un trend caratterizzato da un calo delle risorse a disposizione dell'Autonomia - sottolinea il governatore del Trentino Ugo Rossi - agendo principalmente sui conti pubblici. Questo ci serve per recuperare risorse da destinare agli investimenti e per il mantenimento di standard già molto elevati non solo sul versante economico ma anche su quello della qualità della vita. Il documento mostra un Trentino con indicatori di qualità importanti e ampiamente positivi. Un Trentino che studia: il 32% delle persone possiede un titolo universitario, 7 punti percentuali in più rispetto all’Italia. Un Trentino che dedica del tempo all'associazionismo: lo fa il 38,3% dei cittadini contro il 23,1% del resto dell' Italia. Un Trentino che mantiene elevati livelli di coesione sociale e che sta recuperando fiducia: lo mostra fra le altre cose la crescita di acquisti di beni durevoli da parte delle famiglie che, nel quarto trimestre 2015, ha registrato un aumento su base annua del 23%".
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