Bene il pragmatismo, ma attenzione alle conseguenze: «Non può passare il messaggio per cui quando si tratta di trovare accordi con le minoranze il Pd rinunci sempre in un senso». Ovvero quello dei diritti civili.E. Ferro, "Corriere del Trentino", 14 giugno 2016
A pochi giorni dall’approvazione della legge sulla «Buona scuola», il segretario del Partito democratico Italo Gilmozzi non si nasconde, nemmeno sulla crisi che si potrebbe aprire con una fetta importante dell’elettorato dem: «Spiegheremo al meglio il senso della legge» dice.
Il cedimento del Pd all’opzionalità dei percorsi contro l’omofobia a scuola ha creato più di un malessere. Cosa ne pensa?
«Il Pd si è comportato in maniera responsabile in quanto partito di maggioranza relativa, per governare una situazione che rischiava di diventare complicata. Non può passare il messaggio, tuttavia, che nel momento in cui emergono problemi, per trovare un accordo con le minoranze si debba rinunciare a portare avanti alcune istanze, sempre le stesse fra l’altro. Sono d’accordo con il capogruppo Alessio Manica, è apprezzabile lo sforzo di pragmatismo, anche perché nel concreto non viene fatto alcun passo indietro, tuttavia il messaggio rischia di essere quello per cui quando si tratta di trovare accordi il Pd rinuncia sempre in un senso: quella dei diritti civili è un’esigenza sentita da tanti, alla quale dobbiamo prestare attenzione. Il mio augurio è che nel partito ci si possa incontrare per riflettere e rilanciare un rapporto positivo con i rappresentanti di certi mondi che, in maniera anche ingenerosa, se la sono presa (l’Arcigay trentina aveva definito il Pd «un partito prono e afono», ndr)».
Il mondo della scuola ha sempre costituito un bacino elettorale importante per il Pd. Ora è contrariato.
«Sul testo della norma i confronti sono stati moltissimi, magari c’è ancora qualcosa da approfondire ma è bene che ci si concentri come maggioranza provinciale. All’interno del Pd il confronto era stato avviato prima del mio insediamento e tante proposte sono state recepite. Da parte nostra c’è soddisfazione per i risultati raggiunti, ma non dobbiamo abbassare la guardia e continuare a monitorare la situazione per vedere se ci siano ancora aspetti da migliorare»
Non temete una rottura fra il partito e una parte importante del suo elettorato?
«Faremo il possibile per spiegare le scelte fatte dai nostri amministratori e cercheremo di confrontarci per chiarire il senso della legge».
Domani (oggi per chi legge, ndr) dopo la débâcle di due settimane fa si torna in consiglio regionale per eleggere il vicepresidente. Come vi comporterete per evitare la crisi di maggioranza?
«Mi sembra che l’orientamento del gruppo Pd sia di sostenere Lorenzo Ossanna».
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