Il compromesso tra governo e minoranze trovato nella tarda serata di venerdì ieri ha tenuto. Da 14.000 emendamenti si è passati a 90, tutti di merito, in gran parte accolti dalla giunta provinciale. E la legge, in tarda serata, è stata approvata.
A. Conte, "L'Adige", 12 giugno 2016
A dare il segnale che il muro contro muro era cosa dei giorni passati, l'approvazione dell'ordine del giorno sull'omofobia su cui il Pd ha fatto un passo indietro (sui contenuti vedi articolo a lato), mentre le modifiche alla legge sono state più sfumate e hanno prodotto solo una riduzione della portata di alcune novità, ma non la loro cancellazione: restano infatti in piedi sia gli ambiti, sia la chiamata diretta per i neoassunti, temuta dai docenti perché darebbe troppo potere ai dirigenti. L'accordo è arrivato anche dopo che il presidente Ugo Rossi aveva minacciato di ricorrere a delibere di giunta per applicare le novità della Buona scuola nazionale per via amministrativa. Le minoranze che inizialmente si erano dette a favore di un ostruzionismo a oltranza hanno così accolto la mediazione. «Non c'è stata una trattativa al ribasso - afferma Rossi - il lavoro in aula ha migliorato notevolmente il testo». Per Walter Viola di Pt, «si è visto un modo di lavorare puntando sul dialogo nel merito che, con la distinzione dei ruoli di maggioranza e opposizione, dà frutti imporanti per le famiglie trentine».
Chiamata diretta, presidi a rotazione
Una delle modifiche che sono state approvate ieri dal Consiglio riguarda la figura del dirigente scolastico. È stato previsto che ci sia la rotazione dei presidi ogni tre anni, con l'incarico rinnovabile però per altre due volte. Il che significa che il dirigente può rimanere da un minimo di tre a un massimo di nove anni in una scuola. In questo modo è rimasta la chiamata diretta dei docenti, legata però al progetto formativo della scuola, che passa attraverso il consiglio di istituto.
Ambiti, potere ai sindacati
Resta anche la novità dell'istituzione degli ambiti entro i quali il docente potrà essere spostato, mentre oggi si è incardinati sul singolo istituto scolastico. Ambiti mitigati dal fatto che sugli spostamenti ci sarà la concertazione con i sindacati. Non è passata la proposta di ridurre a un diametro di 30 km gli ambiti come chiesto anche dalla Cgil. Sia ambiti sia chiamata diretta saranno attivati dal 2017/2018.
Due milioni per il merito
Rispetto al fondo per premiare i docenti meritevoli, che resta di due milioni di euro, un emendamento del M5S, ha fatto precisare meglio i criteri in base al quale assegnare i fondi alle scuole. Prima era la giunta a stabilire liberamente i criteri, ora dovrà tenere conto della dimensione e del numero degli studenti e dei docenti degli istituti scolastici.
Scuola-lavoro, c'è il volontariato
I tirocini obbligatori restano fermi nel monte ore, ovvero 200 per i licei su tre anni, e 400 per le altre scuole. La novità votata ieri dal Consiglio provinciale prevede che si consideri anche il volontariato come attività da inserire nel monte ore e si definisce anche la possibilità che le ore di tirocinio si svolgano in estate e non solo durante l'anno scolastico. Altra novità quella della Formazione professionale il cui ambito viene equiparato a quello della scuola.
Settimana corta con deroghe
La scuola, di norma, sarà organizzata su 5 giorni, le scuole che lo vorranno e lo motiveranno potranno passare sui 6 giorni.
Valutazione dei dirigenti
Viene implementata la valutazione dei dirigenti scolastici, che si vedranno misurare su tre anni sui risultati ottenuti rispetto a quelli dichiarati, alla valorizzazione dei docenti, all'apprezzamento dell'attività da parte della «comunità professionale e sociale».
Studenti digitali
Approvato anche il piano digitale che punta, tra l'altro, allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti e attività formative presso enti ad alta digitalizzazione e di percorsi formativi che incentivano l'imprenditorialità digitale.
Rossi: nulla da temere
Per il presidente Ugo Rossi, la legge «è stata migliorata» grazie al lavoro dell'aula. E «non c'è nulla da temere» da parte «degli insegnanti». In particolare sul fronte del dirigente scolastico che «avrà una dimensione più manageriale» con il «potere limitato dal fatto che abbiamo previsto la rotazione dei dirigenti ogni tre anni e che potranno rimanere nove anni al massimo». Rispetto alla valutazione e alla premiazione del merito, il presidente Rossi spiega che «con la legge si comincia a garantire la possibilità di premiare gli insegnanti che ci mettono qualcosa in più».