Il 2016 si apre con il segno positivo sul fronte dell'occupazione. Stando ai dati diffusi oggi dall'Istat nella rivelazione sulle forze lavoro nel primo trimestre di quest'anno in Trentino il tasso di occupazione è cresciuto rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, passando dal 64,6 per cento al 65,4 per cento."Trentino", 10 giugno 2016
In calo, e in maniera più significativa, il tasso di disoccupazione che tra gennaio e marzo di quest'anno si è attestato al 7,8 per cento, rispetto all'8,1 per cento registrato nello stesso trimestre del 2015. Tra gli uomini il tasso di disoccupazione cala dal 7,7 per cento al 7,4 per cento, tra le donne dall'8,7 per cento all'8,3 per cento. In generale le persone in cerca di lavoro sono 19mila, mille in meno rispetto all'anno scorso. Per quanto riguarda la dinamica degli occupati le persone che hanno un lavoro in provincia sono 229 mila, +2mila rispetto al 2015. Il tasso di occupazione è cresciuto tra gli uomini, passando dal 70,7 del 2015 al 72,8 di quest'anno, e si è lievemente ridotto tra le donne dal 58,6 per cento al 58 per cento. In crescita anche il tasso di attività, che misura la percentuale di cittadini che lavorano o cercano lavoro: si passa dal 70,5 per cento al 71,1 per cento.
Parallelamente cala il numero di persone che non cercano più lavoro: il tasso di inattività scende dal 29,5 per cento al 28,9 per cento. In generale il Trentino consegue risultati migliori rispetto al nord Italia per il tasso di disoccupazione: il tasso medio di senza lavoro nelle regioni settentrionali è 8,1 per cento. Leggermente migliore anche la dinamica del tasso di occupazione che nel nord Italia si attesta al 65 per cento. Di segno opposto il confronto con l'Alto Adige: in provincia di Bolzano il tasso di occupazione è del 71,2%, quello di disoccupazione si ferma al 4,5 per cento. «Sono dati positivi che dimostrano un recupero significativo in termini di occupazione – ammette il segretario generale della Cgil del Trentino, Franco Ianeselli – e che si aggancia sicuramente con un miglioramento delle performance dell'economia trentina».
Per il segretario, comunque, non bisogna dare per scontata la ripresa. «Non possiamo assolutamente permetterci di sederci sugli allori – insiste –. L'attenzione deve essere massima e deve essere puntata ancora sulle politiche attive del lavoro, sugli investimenti in capitale umano e in politiche di contesto. Solo così si possono creare basi solide di sviluppo». Infine Ianeselli guarda alla dinamica dell'occupazione femminile. «Molti passi avanti sono stati fatti. Dobbiamo, però, puntare a raggiungere un tasso di occupazione femminile almeno del 60 per cento. Obiettivo possibile se si favorisce l'ingresso e il permanere delle donne nel mondo del lavoro con politiche di conciliazione e, più in generale, con politiche di welfare che favoriscano e non disincentivino la loro partecipazione femminile».
Per il governatore Ugo Rossi «quelli relativi al primo trimestre sono dati positivi, che premiano gli sforzi che il sistema trentino sta facendo, con tutte le sue componenti: l'amministrazione pubblica, le imprese, il mondo del lavoro e tutti gli altri attori che concorrono a posizionare il territorio su posizioni migliori rispetto alla media nazionale. Dobbiamo continuare su questa strada».
«Abbiamo imboccato la strada giusta – sottolinea a sua volta il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi – . Stiamo muovendoci lungo un trend di miglioramento abbastanza consolidato. I dati sull’occupazione e la disoccupazione sono in strutturale miglioramento. Ora dobbiamo lavorare più sul ritmo della crescita. Ad un mercato del lavoro che si fa più inclusivo e attivo deve corrispondere una crescita del sistema economico più strutturale e duratura».
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