Sulla Buona scuola l'ostruzionismo continua, e ieri tutta la giornata si è spesa discutendo una decina di ordini del giorno rispetto alla trentina in campo. Se si va avanti con questi ritmi, prima di domani, sabato, non si arriverà neppure a esaurire tutti gli ordini del giorno. Per questo ieri mattina il presidente della giunta provinciale, Ugo Rossi, ha chiesto una sospensione in apertura dei lavori per una riunione con le minoranze.A. Conte, "L'Adige", 10 giugno 2016
Nel corso dell'incontro Rossi ha fatto un appello alla responsabilità rispetto alla scelta dell'ostruzionismo e ha chiesto di presentargli gli emendamenti di merito. «Ce li hanno dati solo a fine giornata» spiega Rossi a ridosso della pausa serale dei lavori del Consiglio che ieri erano previsti fino alle 24 e che da oggi in poi sono programmati con sedute a oltranza. E da ieri sera di fatto si iniziano a verificare le possibilità di un compromesso. «Ma la legge può passare anche senza accordo - spiega Rossi - Basta stare in aula anche la notte». In mattinata lo stesso Rossi aveva spiegato di «essere disponibile come sempre a emendamenti migliorativi della legge».Intanto, infatti, le diplomazie di maggioranza e opposizioni sono al lavoro. I temi su cui si sta cercando un avvicinamento sono quelli su cui dall'inizio della discussione del disegno di legge ci si sta scontrando. Eccoli in sintesi: sulla questione della chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti, le minoranze chiedono da un lato (proposta più dura) che venga limitata solo ai casi di progetti speciali (Claudio Cia, Maurizio Fugatti, Manuela Bottamedi), dall'altro che vengano definiti dei criteri cui il dirigente deve attenersi (ad esempio Pt). Per gli ambiti in cui far spostare l'insegnante di ruolo da una scuola a un'altra (oggi il docente è incardinato sull'istituto scolastico e i suoi plessi), la proposta delle minoranze è di limitarne il diametro a 20 o 30 chilometri massimi. Altro tema di discussione quello dell'alternanza scuola-lavoro per il quale si propone, tra l'altro, la riduzione del monte ore per i licei (oggi 200 ore su tre anni) e, in alternativa o in aggiunta, anche un rinvio dei tirocini obbligatori di un anno o comunque il loro svolgimento non durante l'orario di lezione ma in estate. Sulla settimana corta, pare che si possa arrivare a mantenere i 5 giorni come regola, consentendo delle deroghe per quanto riguarda zone o scuole con particolari necessità.Si lavora poi ancora alla possibilità di unificare i testi di Walter Viola e Rodolfo Borga sull'omofobia a scuola: qui la maggioranza dovrebbe accogliere l'ipotesi di permettere ai genitori di non mandare i figli alle ore di lezione contro l'omofobia. Ma qui occorre superare i dubbi di parte del Pd. Inoltre, per quanto riguarda gli insegnanti precari da stabilizzare, Bottamedi ha proposto di istituire un albo dei precari.«Abbiamo presentato gli emendamenti propositivi - spiega Cia - quindi non è vero che siamo solo distruttivi».«Per ora - sostiene Fugatti - non ci sono stati segnali concreti da parte della maggioranza, quindi noi andiamo avanti con l'ostruzionismo a oltranza». Proprio da Fugatti arriva anche un'altra richiesta alla maggioranza, ovvero quella di evitare l'accorpamento delle scuole di Ala e Avio.Oggi, probabilmente, ci sarà un nuovo confronto tra maggioranza e minoranze al fine di trovare una quadra sul fronte del taglio degli emendamenti ostruzionistici. Certo è che, se sull'omofobia sembra esserci un certo ottimismo da parte della maggioranza che vede possibile un'intesa e il taglio quindi dei circa 1.500 emendamenti di Civica Trentina, ecco che sembra però difficile arrivare a una intesa con chi chiede di rinunciare alla chiamata diretta da parte dei dirigenti, aspetto che è una delle novità qualificanti della legge.Ieri intanto a tenere banco è stata anche la lettera della Uil scuola inviata ai consiglieri provinciali. La parte in cui il segretario Pietro Di Fiore scrive che il sindacato si ricorderà alle elezioni di chi ha alzato la voce per gli insegnanti e chi non lo ha fatto ha sollevato critiche da parte di alcuni consiglieri di maggioranza.
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Un ordine del giorno condiviso sulle attività di sensibilizzazione contro l’omofobia. È il possibile approdo della mediazione fra la maggioranza e le minoranze in consiglio provinciale, che costituirebbe uno degli elementi utili a sbloccare il muro ostruzionistico sul disegno di legge per la «Buona scuola». Lo schema su cui lavora Ugo Rossi, in contatto con gli alleati e gli oppositori in Aula, prevede la possibilità per i genitori di escludere i figli dalle attività. Un punto che però pare non piacere al Pd. Riguardo agli altri elementi di convergenza, malgrado le posizioni ancora rigide in Aula, le trattative sono in corso. Gli accordi con le varie forze appaiono vicini, ad esempio sulle deroghe alla settimana corta, l’alternanza scuola-lavoro, meno su albo dei precari, chiamata diretta e ambiti territoriali. C’è chi nel centrosinistra conta di chiudere già domani, dopo la seduta straordinaria di oggi. Per questa mattina Rossi ha convocato le minoranze. Il governatore dovrebbe dare una risposta sulle richieste accoglibili.
Fra le opposizioni gli umori sono differenziati. Lo ha rimarcato lo stesso Rossi in mattinata, dopo il colloquio con le minoranze nel quale ha fatto un appello «alla responsabilità». «C’è chi ha partecipato all’iter in commissione e chi no. Gli possibilità di mediazione comunque ci sono».
Walter Viola, che con Progetto Trentino ha seguito l’iter in quinta commissione del testo e ha si è visto accogliere varie proposte, è apparso sempre più soddisfatto. Fra lui e Rossi l’accordo appare cosa fatta, c’è solo da limare qualcosa. Pt ha chiesto di coinvolgere il consiglio d’istituto nella formulazione dei criteri a cui si dovrà attenere il dirigente scolastico nella scelta degli insegnanti. Da definire l’ampiezza del bacino territoriale per la decisione. La Cgil propone i venti chilometri, ma Lucia Maestri, presidente della quinta commissione, è scettica. Troppo piccoli e di difficile definizione nella legge, è il ragionamento.
Intenta nelle trattative anche Manuela Bottamedi (gruppo misto) che si è confrontata a margine dell’Aula con Maestri, Rossi e la dirigente del dipartimento conoscenza Livia Ferrario. Finora la consigliera era apparsa una delle più intransigenti. Fra le richieste la riduzione del monte ore per l’alternanza scuola-lavoro (accoglibile, soprattutto per i licei) e l’albo per il reclutamento dei precari abilitati (difficilmente recepibile).
Intransigenti sono stati definiti anche Maurizio Fugatti (Lega nord) e Filippo Degasperi (5 stelle). Tutti gli esponenti di minoranza hanno comunque consegnato la lista di ordini del giorno e emendamenti di merito, esaminati da Rossi, Maestri e dai tecnici. Una risposta è attesa oggi.
Il consiglio provinciale resta convocato in seduta straordinaria, a oltranza. Sondando gli umori dell’Aula risulta però chiaro che nessuno ha intenzione di restare troppo tempo in Consiglio, notti comprese. Gli accordi con le varie opposizioni permetterebbero di arrivare velocemente all’approvazione. Da chiarire la questione dell’ordine del giorno condiviso sull’omofobia. Finora ne hanno presentato uno a testa Rodolfo Borga, Viola, Fugatti e Claudio Cia.
Il Consiglio fino a mezzanotte (con una pausa in serata per il voto dei consiglieri Pd all’assemblea di partito) ha proseguito il lavoro sugli ordini del giorno collegati alla legge. Otto quelli approvati. Fra questi il dispositivo di Passamani (Upt) sulla conciliazione scuola-sport e quello di Degasperi sulla possibilità per gli alunni di portare il pasto da casa per contenere i costi della mensa.
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