Il fondo costituito con i rimborsi dei vitalizi dei consiglieri regionali sarà utilizzato per aiutare le famiglie maggiormente in difficoltà e per sviluppare iniziative in grado di generare nuovi posti di lavoro.
"Trentino", 1 giugno 2016
Coerente con questo obiettivo la giunta provinciale ha individuato una serie di progetti, che saranno presentati alla Regione per il finanziamento sul fondo regionale per il sostegno della famiglia e dell’occupazione, creato appunto con le risorse ottenute dal rimborso sui vitalizi.
La somma a disposizione della Provincia per il triennio 2016/2018 è di circa 6 milioni e 600 mila euro. Le risorse sono state ripartite in tre ambiti: occupazione (2.568.477 euro) famiglia (1.898.684 euro) e sociale (2.133.220 euro). Nella scelta, il tavolo di lavoro, coordinato dalla direzione generale della Provincia, ha privilegiato, per quanto concerne l'ambito dell'occupazione, progetti di immediata attivabilità e capaci di generare nuovi posti di lavoro, ovvero di favorire l'accompagnamento al lavoro. All'interno degli ambiti famiglia e sociale sono stati selezionati i progetti mirati alla creazione di un aiuto concreto a sostegno delle persone fragili e delle famiglie in maggiore difficoltà ed al sostegno delle funzioni educative e di cura delle relazionifamiliari.
«L’importante – ha detto il presidente della giunta Ugo Rossi commentando la delibera – è concentrarsi sugli interventi in grado di rispondere alle concrete esigenze riscontrate sul territorio, segnalate dalle associazioni dei familiari e dagli operatori della realtà sociale, con una specifica attenzione alle categorie di destinatari poco o per nulla raggiunti da interventi già esistenti». Fra molti progetti individuati, quello della “costruzione reti di famiglia” che si configurerà come un’operazione innovativa per l'attivazione di percorsi di accoglienza familiare, al fine di contrastare le situazioni di fragilità. Altro progetto di grande valenza sociale, quello a favore dell'inserimento lavorativo di persone disabili di età superiore ai 45 anni.
Per l'attuazione dei progetti che coinvolgono realtà del privato sociale, la Provincia autonoma di Trento attiverà procedure di bando idonee a selezionare le associazioni, gli enti del privato sociale e gli enti locali, garantendo trasparenza e partecipazione. Il fondo in questione è quello stabilito dalla legge regionale 4 dell’11 luglio 2014, alimentato dalle restituzioni a cui sono tenuti consiglieri (ed ex consiglieri regionali) in seguito alla riforma del regime previdenziale. Si tratta di un’iniziativa nata dalla campagna avviata dal Trentino contro i privilegi della classe politica. Un fronte che non è ancora chiuso, in attesa che venga risolto il contenzioso avviato dagli ex consiglieri che hanno impugnato la nuova norma.