#TRENTO - «Giunta, Gilmozzi rimane. Non parliamo di rimpasto»

«Gilmozzi lavora bene, è attivo dalle 7 alle 23, sempre sul territorio, vicino ai cittadini. Può conservare l’incarico di assessore, non ci sono compatibilità, ed è giusto che lo faccia». Alessandro Andreatta, sindaco di Trento, difende la decisione del nuovo segretario del partito democratico di mantenere la carica all’interno della giunta del capoluogo, nella quale ha la delega a lavori pubblici, mobilità e patrimonio.
S. Voltolini, 1 giugno 2016

 

Il primo cittadino preferisce non mettere mano all’esecutivo, nonostante le richieste interne nella maggioranza e la fine della stagione dei congressi, a cui era legato il rinvio delle scelte. Il confronto nella coalizione ci sarà, ma sul programma e non sulle nomine. «Ci troveremo nelle prossime settimane per fare il punto sui temi e rendere migliore la capacità di governo. Non parleremo di rimpasto», precisa Andreatta.

«Gilmozzi resta»

Il primo cittadino sottolinea il valore dell’intesa con il suo assessore, eletto coordinatore provinciale dei democratici. Nessuno spazio alle rimostranze sul doppio incarico. «Gilmozzi lavora bene e non ci sono problemi per la sua permanenza in giunta. Sarà il partito a decidere. Mi sembra però che abbia già deciso».

L’interessato è intervenuto ieri in Aula. «L’incarico da segretario è gratuito, nessuno potrebbe farlo a tempo pieno. Inoltre, io ho già ricoperto la carica per pochi mesi e la città non ne ha tratto nocumento. Se le valutazioni saranno in questo senso, andrò avanti con convinzione».

No al rimpasto

Guardando al caso di Trento, l’addio di Gilmozzi dall’esecutivo libererebbe un posto verso cui si scatenerebbero gli appetiti interni alla maggioranza, rendendo il nuovo incastro complicato. Da accontentare ci sono i due consiglieri eletti nella lista Upt-Cantiere e esponenti dell’area di Mellarini, Salvatore Panetta e Paolo Castelli, esclusi dalle scelte a inizio consiliatura. Andreatta però deve fare i conti anche con la fronda interna al Pd, formata dai consiglieri meno entusiasti per l’andamento del suo secondo mandato: Vanni Scalfi, Alberto Salizzoni, Corrado Bungaro e Silvio Carlin.

Si preannuncia quindi un nuovo incontro di maggioranza. Finora, nessun vertice è stato risolutivo. Il sindaco però va avanti deciso, concentrandosi sugli obiettivi di programma, forse contando anche sul fatto che i due partiti alleati, Patt e Upt, dopo i loro congressi si sono rivelati meno coesi del Pd. «Nelle prossime settimane ci troveremo per fare il punto della situazione, per lavorare di buzzo buono sugli obiettivi. Il periodo in corso, da maggio a luglio, è molto intenso dal punto di vista dell’attività amministrativa e politica». Andreatta ricorda le linee programmatiche, la variazione di bilancio ieri in Aula, il rendiconto di gestione. A breve arriveranno le modifiche allo statuto comunale per introdurre i referendum consultivi e vincolanti. Uno dei nodi è quello del quorum. «La presenteremo nei prossimi giorni» conclude Andreatta.