La soddisfazione, nella voce degli sconfitti, è evidente. «Il voto ha detto che siamo noi il futuro del partito — afferma Elisabetta Bozzarelli — e non per giovanilismo, ma per la proposta politica: aprire il partito e dialogare meglio con la nostra terra».
"Corriere del Trentino", 31 maggio 2016
La nota polemica riguarda solo i voti di Pinzolo e Pellizzano. «Sono voti legati a singole persone, a noi interessano quelli legati ai progetti politici» spiega. «Noi — assicura — non ci chiuderemo dentro il nostro gruppo. Ci è stata data una grande responsabilità e cercheremo convergenze ampie su ogni proposta». Nessun timore di epurazioni. «Ne avevo sentito parlare a proposito del mio ruolo di coordinatrice cittadina e di quello di capogruppo di Manica, ma non credo se ne parlerà più». «Mi pare naturale — afferma invece Luigi Olivieri — che il compito di rappresentare il partito in consiglio spetti alla maggioranza».
«Per me — chiarisce però la “candidata” Lucia Maestri — va benissimo che resti Manica». Olivieri non si mette in polemica con i big che non hanno sfondato, ma mostra ad esempio il proprio operato. «I miei voti — osserva — sono sempre gli stessi. A Pinzolo sono 350, se qualcuno è in gita un po’ di meno. Ma io sto tra la gente, l’ascolto, spiego, non mi limito ad attendere il voto di opinione».
«Oggi — osserva Tommaso Iori — abbiamo un capitale politico nuovo, cresciuto all’interno del partito e che apre una nuova stagione. Un contributo ancora maggiore lo daremo dentro l’assemblea cercando maggioranze trasversali». «Siamo lontani dai 20.000 voti del 2009 — riconosce Donata Borgonovo Re — e il risultato di Trento è anche frutto dello stile (pacifico, ndr) di questo confronto, ma sono venuti a votare il triplo egli iscritti». «Grande soddisfazione — commenta Manica — ora si tratta di lavorare insieme. Se Gilmozzi confermerà quanto promesso, troverà la nostra disponibilità».
«Ora lasciamolo lavorare», "Trentino", 31 maggio 2016
Elisabetta Bozzarelli non solo è consigliera comunale a Trento ma è anche la coordinatrice cittadina del Pd. Per lei è stato dunque particolarmente pesante vedere il forte calo di affluenza nel capoluogo, nonostante la sua buona affermazione.
«È evidente - sostiene Bozzarelli -che è mancato il voto di opinione verso il Pd in generalel al di là dei candidati. Per questo penso che dobbiamo impegnarci ora per cercare di sviluppare una migliore capacità di dialogo. Possiamo farlo già partendo dal gruppo consiliare dove io proporrò di fare una riflessione perché per riuscire a rappresentare la città richiede una applicazione in più. Il gruppo consiliare deve diventare il motore propulsore del Pd in città».
Come prima iniziativa del Pd che Bozzarelli proporrà sulla città ci sarà un incontro pubblico per cominciare a parlare di nuovo piano regolatore: «Abbiamo pensato di invitare il sindaco Alessandro Andreatta e i suoi due predecessori Alberto Pacher e Lorenzo Dellai per iniziare a parlare del futuro della città. Il nuovo piano regolatore è una grande opportunità che dobbiamo riuscire a utilizzare bene».
La consigliera Bozzarelli non vuole invece entrare nella discussione sul doppio incarico del neosegretario Italo Gilmozzi, che secondo qualcuno dovrebbe lasciare l'assessorato comunale. «Io certo non chiederò le dimissioni di Italo. Penso che in ogni caso gli si deve dare almeno il tempo di vedere se riesce a svolgere tutti e due gli incarichi».
Elisabetta Bozzarelli all'indomani del risultato delle primarie conferma la sua soddisfazione e dice: «Il dato conclusivo che è un quasi 39% ci dà molta responsabilità, perché vuol dire che il Trentino ha dato fiducia alla nostra mozione che si è presa l'impegno di guardare anche oltre il partito per cercare di coinvolgere nel dialogo, gruppi, associazioni e i territori. Quindi vogliamo portare in assemblea questa posizione che è una sfida per tutto il partito».