L’ora del voto per il popolo del Pd è arrivata. Oggi i seggi per eleggere il nuovo segretario e l’assemblea provinciale corrispondenti a sei collegi saranno aperti dalle ore 8 alle 20. A contendersi la guida del Partito democratico, Italo Gilmozzi ed Elisabetta Bozzarelli, che si assumono il difficile compito di ricucire le spaccature del partito, diviso tra l’ala “governativa”, quella dei renziani e quella più critica al governo provinciale.
"Trentino", 29 maggio 2016
Con l’obiettivo di ritrovare l’unità perduta, l’assessore comunale ai lavori pubblici Gilmozzi (già traghettatore dopo le dimissioni di segretario di Michele Nicoletti) è riuscito a far convergere sulla sua candidatura leader e correnti che fino a ieri si sono fatti la guerra: sono gli assessori della giunta provinciale (da Alessandro Olivi a Sara Ferrari), i «dissidenti» come Civico, Borgonovo Re e Nicoletti, nonché le ex in corso per la segreteria Elisa Filippi e Giulia Robol. Elisabetta Bozzarelli, dall’altra parte, vuole un partito rinnovato, che non sia solo quello rappresentato nelle istituzioni, ma più vicino alla gente ed a una generazione di giovani amministratori. Gilmozzi, nel corso della campagna elettorale che è stata molto soft e molto composta, nega che la sua candidatura sia nata da un accordo dei vertici: «Il valore della mia candidatura è che alcune persone che avevano idee diverse si sono dette "vediamo se troviamo un percorso comune", è stato un percorso condiviso da tanti circoli. Non è stato semplice ma per una volta abbiamo provato a metterci d'accordo prima del congresso e questo lo considero un valore. Nelle assemblee precongressuali sono due le cose che ci siamo sentiti ripetere: piantatela di litigare e fatevi vedere di più».
Dal canto suo, Elisabetta Bozzarelli ribatte: «Quello che noi contestiamo all'impostazione di Gilmozzi è che l'unità per l'unità non serve, l'unità dei vertici di un partito è un valore ma non è sufficiente per riconnettersi con la base. Non dobbiamo avere paura del confronto e della conflittualità, quello che dobbiamo imparare è a confliggere bene e poi dire quello che vogliamo fare. In questi anni in assemblea abbiamo parlato troppo di regole e poco di politiche». I due candidati alla guida del Pd divergono anche per il metodo della scelta della linea politica. Gilmozzi sostiene che il vero congresso partirà dopo il 29 maggio e sulla sanità, così come sugli altri temi, si voterà in assemblea. Bozzarelli risponde: «I nodi sulla linea politica andavano sciolti prima del congresso, non dopo. Altrimenti cosa facciamo il congresso a fare? Noi possiamo portare in assemblea un gruppo coeso che non avrà bisogno di cercare continue ulteriori mediazioni al suo interno». Comunque vada, oggi si saprà chi guiderà il partito e se davvero inizierà una nuova fase di maggiore coesione ed unità. Per quanto riguarda le regole del voto: le primarie sono aperte a tutti, non solo agli iscritti, basta avere un documento d’identità e la tessera elettorale. Si vota nel seggio del proprio comune, dove si va a votare per elezioni istituzionali, per i 16enni e 17enni serve solo un documento d’identità, mentre i cittadini extracomunitari devono avere un permesso valido di soggiorno.