La posta in gioco è alta: la guida del primo partito del Trentino. Ma la sfida tra i due contendenti, Elisabetta Bozzarelli e Italo Gilmozzi, per andare a cercarsi i voti di chi vota a sinistra, pardon, nel centrosinistra, si svolge quasi esclusivamente davanti a piccoli gruppi di iscritti nelle serate organizzate nei circoli sul territorio.
F. Gottardi, "L'Adige", 25 maggio 2016
«Forse è un rituale» ammette la giovane segretaria cittadina. Che pure cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno e coglie la voglia di confrontarsi della base, la richiesta di capire le dinamiche che governano il partito.
Da questi incontri, stasera a Rovereto, all'auditorium del Brione, domani a Levico e venerdì a Trento, al bar della palazzina Liberty alle 18.30 per il gran finale, emerge una richiesta evidente: basta litigare, il Pd torni ad essere partito della gente e mantenga i contatti con la base. E i due aspiranti segretari di litigare non ne hanno proprio intenzione. Così la campagna congressuale va avanti senza strappi. Solo qualche punzecchiatura da Bozzarelli sul viaggio romano di Gilmozzi a ricevere la benedizione dei vertici del partito o sulla gestione dei gazebo informativi. Nulla in tutto.
Nulla rispetto alla battaglia a tre che aveva caratterizzato le ultime primarie per la segreteria. In cui il confronto era stato molto più diretto e franco tra Giulia Robol, Luisa Filippi e Vanni Scalfi. Ma che aveva creato anche i presupposti per le successive lacerazioni e rotture.
Certo il dibattito alla camomilla non è fatto per accendere gli animi e l'interesse e potrebbe riflettersi in una scarsa affluenza alle urne. Ben difficilmente si vedranno le cifre toccate due anni fa, quando votarono 7.717 persone. E un senatore di lungo corso come Giorgio Tonini sarebbe soddisfatto anche se i votanti saranno meno della metà.
In queste condizioni un ruolo centrale per portare a casa la vittoria lo avranno i candidati in lista con i due aspiranti segretari, la loro capacità di portare alle urne gli amici e gli amici degli amici. E visti i nomi pesanti presentati da Gilmozzi l'assessore può contare su una rendita di posizione. Bozzarelli dal canto suo fa di tutto per riaccendere l'entusiasmo nei circoli e tra i giovani. E sabato scorso ha giocato la carta smart con un'iniziativa pubblica nella sede di Impact Hub, luogo dove si coltivano start up e buone idee per lo sviluppo e il domani.
A proposito di futuro e tecnologia anche sui social network il dibattito è all'acqua di rose e si limita a qualche appello su Facebook da parte dei fan di Elisabetta e qualche foto ai gazebo e sintesi programmatiche postati dagli amici di Italo sul profilo appositamente creato per l'occasione.
Gilmozzi nella sua mozione congressuale, intitolata «Per un Pd che costruisce il futuro», promette che sotto la sua guida il partito sarà accanto a Matteo Renzi nel progetto di cambiare l'Italia, che sarà fattore di stabilità per la giunta provinciale, che definirà l'agenda per il Trentino del 2020 e sarà protagonista centrale del dibattito politico. Bozzarelli con «Un partito utile al Trentino» ricorda l'entusiasmo degli inizi del Pd e promette di provare a riaccenderlo con il confronto costante, in un partito che dovrà essere autonomo da Roma avere una sua identità forte e guidare una coalizione chiaramente collocata nel centrosinistra e immune da derive centriste e conservatrici.