Trento Un rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2015 con un risultato di amministrazione di 13,4 milioni di euro, spese correnti in diminuzione di 4,8 milioni, ma anche entrate in calo per i minori trasferimenti di Piazza Dante e la riduzione quasi della metà dell’ammontare degli investimenti. Lo ha presentato ieri in Aula il sindaco Alessandro Andreatta e sarà messo al voto nella seduta del 31 maggio. La trattazione ieri è stata accompagnata dall’aggiornamento al Consiglio sullo stato di compimento delle linee programmatiche di mandato 2015-2020.
Conti
Già presentato in commissione, il rendiconto vede la gestione 2015 chiudersi con un risultato d’amministrazione di 13 milioni e 495.803 euro e una quota d’avanzo d’amministrazione di 13,1 milioni di euro. Le spese correnti registrano una diminuzione di 13 milioni 770.488 euro rispetto al 2014 (da 180 milioni a 166 milioni di euro) che, al netto del calcolo dei riversamenti alla Provincia dell quote di tributi (Imup-Ici), arriva a quota 4 milioni e 857.963 euro (legati alla riduzione degli interessi passivi sui mutui dopo l’operazione di estinzione anticipata e alla riduzione dei costi del personale). «È un dato importante — ha detto il sindaco — perché è coerente con gli obiettivi che ci siamo dati fino al 2017 con il piano di miglioramento su cinque anni».
In diminuzione sono anche le entrate correnti (meno 8,10% pari a 15,1 milioni di euro), ha ricordato Andreatta, «imputabili alle minori entrate da parte della Provincia» (meno 4,5 milioni). «Le entrate tributarie invece — ha proseguito — sono aumentate e segnano un aumento di 4,5 milioni di euro per effetto dell’istituzione dell’Imis». Il primo cittadino ha segnalato in merito un bilancio «un po’ meno rigido del 2014», con un indice di autonomia finanziaria che sale dal 42,83% al 51,64%.
Investimenti
Drastico il calo degli investimenti che per il 2015 ammontano a 31,6 milioni di euro, quasi la metà dei 60,4 milioni messi a disposizione l’anno precedente. «Quando parliamo di riduzione delle risorse troviamo una corrispondenza in questi numeri — ha detto il sindaco — Mi piace far presente che c’è logica nel muoversi: sono stati previsti interventi sulle scuole Pedrolli, Bresadola, di Sardagna e Schmid a Cristo Re. È poi previsto un blocco di riqualificazione di alcune parti della città, quali via Madruzzo e via Roggia Grande. Ci sono Comuni (ad esempio Modena) che arrivano, con le loro risorse, solo a fare manutenzione. Noi in merito abbiamo speso 6,2 milioni».
Circa 471.000 euro di spese sono venute poi meno grazie alla politica di riduzione delle locazioni; 770.480 euro sono stati spesi invece per gli asili nido e 332.414 sono destinati a Trentino trasporti servizio. «La politica tariffaria è di invarianza», conferma il sindaco. Il patto di stabilità è stato rispettato con un mix di 5,4 milioni attinti dalla parte corrente del bilancio e 3,2 dalla straordinaria. Il livello di indebitamento del Comune è di 9,6 milioni di euro, 76,5 milioni in meno del 2014.
Sicurezza e turismo
Il nodo della vivibilità della città è stato affrontato da Andreatta dopo la parte economica. Oltre a citare la squadra «anti degrado» che prenderà servizio a breve, il sindaco ha ricordato le ore di presidio del territorio: nei parchi 2.950 (più 30% rispetto al 2014), nelle zone sensibili 17.384 (più 26%), nei confronti di stranieri e nomadi 870 (più 7%), su richiesta dei cittadini 8.014 ore (meno 8%), di pattuglia notturna 4.356 (più 267% rispetto alle 1.160 del 2014), controlli in piazza Dante e alla Portela 4.732 (più 29%).
Altre cifre contenute nel rendiconto sulle linee di mandato sono quelle relative alle presenze turistiche in città che nel 2015 hanno toccato quota un milione e 18.996, 45.200 in più rispetto al 2014. Gli ingressi al Muse in un anno sono stati 542.000, in media 1.845 al giorno. Bene anche la raccolta differenziata che tocca il 78,6% dei rifiuti prodotti e che ha visto 516 controlli condotti dalla polizia locale sul territorio.
L’Aula
Una critica puntuale è quella che Andrea Merler (Civica trentina) muove al primo cittadino: «Andreatta ha parlato della non attuazione delle linee programmatiche — dichiara — visto l’immobilismo del sindaco e della giunta. Il risparmio sul personale non è un merito, è legato al blocco del turnover. Perché se le pattuglie aumentano i cittadini non se ne accorgono? È emerso anche ieri (martedì, ndr ) con il questore D’Ambrosio. Non è tollerabile poi la presenza di zone franche sul territorio, dove sia permesso spacciare, urinare e imbrattare, guardiamo alla zona di Santa Maria. Il turismo ha un aumento del 5%, ma c’è pure quello dell’accattonaggio e della prostituzione».
Antonia Romano (L’altra Trento) ritorna sull’aspetto della sicurezza parlando di una costruzione mediatica della percezione. Poi ricorda che «se gli edifici dismessi non rimanessero inutilizzati non sarebbero occupati».