Buona scuola, Rossi: "Miglioreremo il testo". Oggi il Pd presenta la sua proposta

«Miglioreremo il testo, affinché sia chiaro che la discrezionalità dei presidi nel reclutamento dei docenti non potrà sconfinare nell’arbitrarietà». Ugo Rossi apporta i primi correttivi al disegno di legge che dovrà recepire la «Buona scuola», il cui percorso si annuncia però sempre più complicato. In maggioranza il Pd alza il pressing e oggi presenterà un documento con 60 proposte concrete che puntano a incidere sul disegno di legge attualmente in commissione.
A. Papayannidis, "Corriere del Trentino", 10 maggio 2016

 

L’opposizione, invece, punta ad affossare la legge con il ricorso all’ostruzionismo, anche per ripicca verso la scorciatoia adottata dalla maggioranza per superare l’impasse sul testo anti-omofobia.

Le audizioni

Ieri in commissione è iniziata la discussione generale sul testo, dopo la conclusione delle audizioni. La Consulta della famiglia, ultimo soggetto invitato a esprimere il proprio parere, ha espresso perplessità sulla settimana corta, «che non incontra le necessità di tutte le famiglie».

Incalzato dalle minoranze su più punti, Rossi ha difeso il sistema di reclutamento con la «discrezionalità positiva» dei presidi: «Qui l’autonomia scolastica si traduce, a fronte di titoli dati dentro i meccanismi del concorso e della verifica delle abilità, nell’associazione delle risorse umane più adatte allo specifico progetto d’istituto».

Il governatore ha però anche ricordato che la stessa «discrezionalità positiva» dev’essere inquadrata in un «percorso di condivisione con il consiglio d’istituto e dei criteri di coerenza con il progetto d’istituto»; Rossi infine ha comunque aperto a una precisazione del testo nel senso della discrezionalità che «non può diventare arbitrarietà». Novità anche sulla valutazione dei docenti: «Sarà su tre livelli — ha spiegato Rossi — Una valutazione sul sistema scolastico nel suo complesso; un tentativo di introdurre l’autovalutazione degli insegnanti attraverso la valutazione dei ragazzi; infine l’introduzione di un fondo di merito con una dotazione di due milioni di euro per premiare la produttività e la qualità del lavoro assolutamente non sostitutivo delle aspettative di natura contrattuale e che non rientra infatti nel contratto». Quanto alla settimana corta, Rossi tiene duro: «È un elemento di qualità».

I democratici

Rossi dovrà fare i conti con il protagonismo del Pd. Oggi i democratici presenteranno una proposta sulla scuola elaborata al termine di un percorso di confronto con gli operatori partito in ottobre. Tra i promotori c’è anche Lucia Maestri, presidente della quinta commissione. «Alcune proposte sono già state inserite nell’attuale testo — ricorda Lorenzo Borga, responsabile scuola del Pd — Altre costituiscono una visione per la scuola trentina». Non è difficile vedere il tentativo del Pd di pesare di più dopo la crisi in cui la maggioranza è precipitata in aprile. Ma le fibrillazioni potrebbero aprire anche nuovi problemi.

L’opposizione

Chi certamente non ha intenzione di fare sconti al governatore è l’opposizione. Ieri le minoranze si sono ritrovate per decidere come affrontare la tornata consiliare che parte oggi con la votazione della mozione con cui il centrosinistra autonomista ha aggirato l’ostruzionismo contro la legge sull’omofobia. Le minoranze non sono compatte: Maurizio Fugatti (Lega), Giacomo Bezzi (Forza Italia), Manuela Bottamedi (misto) e Claudio Cia (Civica trentina, ma in rotta con il capogruppo Rodolfo Borga) sarebbero inclini a non partecipare ai lavori d’Aula in segno di protesta. L’alternativa del resto delle minoranze è proporre tra qualche settimana una mozione che sterilizzi il dispositivo della mozione di maggioranza. La speranza è spaccare la maggioranza proponendo di lasciare il diritto di scelta ai genitori sulla partecipazione o meno ai corsi sull’omofobia. In ogni caso, tutta la minoranza è decisa ad affossare la legge sulla scuola.