Renzi: «L’Austria gioca con la paura»

Così il presidente del consiglio Matteo Renzi ha risposto ad un’interrogazione in Parlamento dell’ex presidente della Provincia di Trento, Lorenzo Dellai, oggi deputato di Democrazia solidale-centro democratico, in merito alla decisione dell’Austria di ripristinare i controlli al valico del Brennero.
I. Graziosi, "Corriere del Trentino", 5 maggio 2016

 

Nel frattempo, la Commissione europea ha presentato una raccomandazione al consiglio Ue. Risultato: Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia potranno continuare a controllare alcune specifiche frontiere interne per altri sei mesi in deroga agli accordi di Schengen. Tra le zone oggetto dei «check», tuttavia, non compare il Brennero.

Il tema tiene banco, dentro e fuori il Parlamento. «Crediamo sia uno dei segni più preoccupanti del rischio di declino dell’Unione Europea verso un deserto di solitudini impaurite — ha esordito Dellai nel question time — ci riferiamo alla decisione austriaca di ripristinare i controlli al Brennero: ciò ha provocato grandi discussioni in tutta Europa e anche grande allarme, in particolare nella regione Trentino Alto Adige. Il governo ha già preso posizione ma vorremmo sapere quali sono le iniziative che intende ulteriormente intraprendere sia nei confronti dell’Austria sia in sede europea».

«Condivido totalmente le considerazione che stanno alla base del quesito — ha risposto il premier Renzi — aggiungo, in forma forse non diplomatica ma molto chiara, che ciò che abbiamo visto dall’alto lato del Brennero è assimilabile a puro esercizio di propaganda, come molto opportunamente ha voluto sottolineare il ministro degli Esteri tedesco in un’intervista qualche giorno fa. Si tratta però di un’operazione pericolosa perché gioca con la paura e quando si gioca con la paura non è detto che il vincitore sia quello che rischia per primo: giocare con la paura rischia paradossalmente di rendere più forti coloro che sono più bravi ad agitare i fantasmi e gli spettri del passato. Il Brennero è un simbolo di amicizia e di dialogo, un luogo di comunicazione sempre più forte e sempre più consolidato. La sua chiusura è poco più di una provocazione che attiene al dibattito da campagna elettorale in corso in questo momento in Austria. Tuttavia, il nostro intendimento è stato quello di una collaborazione proficua con il governo austriaco a cui abbiamo evidenziato i rischi: abbiamo sottolineato in sede europea che, ove vi fossero elementi concreti, ci attenderemmo immediatamente delle reazioni da parte dell’Unione Europea e quindi, visto che il tempo della propaganda non è infinito, auspichiamo che l’Austria e tutti gli altri Paesi europei accettino l’approccio e l’impostazione del migration compact che il nostro governo ha presentato e che la commissione europea, a cominciare da Jean Claude Juncker, ha accettato, rilanciandolo con un gesto che credo sia di grande significato politico», ha concluso Renzi.

Soddisfatto l’ex presidente trentino: «Condividiamo totalmente la linea che ha rappresentato — ha risposto Dellai, rivolgendosi a Renzi — anche per noi il Brennero è un simbolo anche di rapporti con l’Austria che ci piace, l’Austria pluriculturale».