VALLELAGHI - Sei anni addietro candidato per la presidenza della Comunità di valle e quindi al vertice dell'ente intermedio della Valle dei Laghi. Ora Luca Sommadossi, classe 1966, candidato alla poltrona di primo cittadino del neo costituito comune di Vallelaghi nella tornata elettorale dell'8 maggio contro l'ex sindaco di Vezzano e compaesano Gianni Bressan, si ripresenta agli elettori, questa volta di mezza vallata, numericamente parlando, appoggiato da tre liste denominate «Progetto Vallelaghi».
P. Zeni, "L'Adige", 26 aprile 2016
In spalla, un programma amministrativo «corposo, ma realistico», frutto della consapevolezza che le scelte da operare «condizioneranno non solo il territorio ma anche la nostra cultura, la capacità di stare insieme e di valorizzare le risorse».
Sommadossi, perché tre liste omonime in cui gravitano 47 candidati di tre ex comuni in comunione di vedute tra loro?
«Abbiamo deciso così per conferire una maggiore rappresentatività dei territori di Vezzano, Padergnone e Terlago (accorpati dal primo giorno di quest'anno). Il nostro progetto è partito da una visione del nuovo comune con l'intenzione di costruire opportunità di confronto e di scambio con tutta la popolazione coinvolgendo maggiormente i nuovi residenti. La forza di una squadra si misura anche e soprattutto in funzione della sua capacità di realizzare il programma elettorale».
In sintesi qual è il vostro programma?
«Valorizzaere le risorse esistenti: agricoltura, artigianato, ambiente, associazionismo, cultura, famiglia, imprese, mobilità interfrazionale, sport, turismo. Per quanto riguarda le realtà economiche saremo loro vicine in tutti i settori cercando di favorire il più possibile la crescita e il mantenimento dell'occupazione, coinvolgendole nei processi di sviluppo del territorio e promuovendo i prodotti tipici. Punteremo a far ricadere sul territorio le risorse economiche attraverso la valorizzazione, nei limiti previsti della legge, delle imprese locali con criteri di qualità, territorialità e rotazione».
Nel vostro programma però non si fa cenno alla tassazione. Rimane una grande incognita. Non sappiamo come sia realizzabile ed entro quali margini ridurla. Chi sostiene sia fattibile perché non l'ha fatto in precedenza?
«Le fusioni portano cambiamenti. Un comune più grande permetterà di avere condizioni migliori per definire le sue linee di sviluppo, le scelte di valorizzazione del territorio e gli investimenti. Ma ricordiamoci che non basta saper amministrare, bisogna riprendere a fare politica per davvero».
Quindi, sulla scorta della sua esperienza quinquennale in veste di presidente della Comunità, privilegerà i rapporti con realtà territoriali limitrofe?
«Andranno strette collaborazioni con i vicini comuni di Cavedine e di Madruzzo, soluzione indispensabile per gestire meglio i servizi, avere maggior peso politico e programmare bene. Dovremo rimanere aperti al confronto con i territori forti dell'Alto Garda-Ledro e del capoluogo trentino per il quale la Valle dei Laghi potrebbe diventare un grande giardino. La competitività del nostro comune può giocarsi positivamente sviluppando e promuovendo un rapporto di complementarietà con questi territori (punto già evidenziato tre anni fa nel documento preliminare del Piano territoriale di Comunità). L'importante è non porsi limiti di confine, ma costruire insieme delle possibilità valide e raggiungibili».
Come si coniunga con il superamento dei campanili?
«Ciò significa promuovere la partecipazione attiva. Sarà un elemento caratterizzante di questo nuovo comune come lo intendiamo noi. Tanti cittadini sono disponibili ad assumersi responsabilità, a contribuire con idee e proposte, anche fuori dai partiti. Per questo bisogna sviluppare un buon sistema informativo comune-cittadini e strumenti di democrazia come il consiglio comunale aperto (non sordo alle istanze dei cittadini e dove questi possano avere voce), il bilancio partecipativo e la progettazione partecipata che vorremo inserire nel nuovo statuto».
Come pensate allora di costruire la nuova quadra di governo?
«La possibile giunta non l'abbiamo già decisa ma sicuramente sarà, almeno in questo primo mandato, equilibrata e rappresentativa dei singoli territori. "Ci siamo fatti in tre per un unico comune" è, infatti, il nostro slogan elettorale».