«Dagli abitanti delle nostre montagne arriva una richiesta fondamentale: che non siano considerati cittadini di serie B». Donata Borgonovo Re ricapitola gli spunti e le critiche emerse dall’incontro di giovedì sera a Cavalese, in cui si è discusso di peculiarità e opportunità per i residenti delle montagne, sottolineando «la necessità di mantenere un equilibrio, con il sostegno dell’ente pubblico, fra sviluppo antropico e conservazione del patrimonio naturale».
F. Parola, "Corriere del Trentino", 23 aprile 2016
Borgonovo (Pd) critica il silenzio della politica su tali temi: «I partiti non possono svegliarsi dal letargo solo in campagna elettorale. Bisogna tornare a fare cultura sul territorio».
La serata di giovedì, primo appuntamento di una serie di incontri futuri sul tema, è stata secondo Borgonovo «molto positiva. Sono emerse opinioni contrastanti, ma anche accordo su alcuni aspetti fondamentali». Al dibattito hanno preso parte Beppo Toffolon (Italia nostra), Irma Visalli (consigliera Pd a Belluno), Gigi Casanova (Mountain wilderness) e Anna Facchini (commissione ricerca del Parco Paneveggio e Pale di San Martino). «Ciò che tiene le persone in montagna sono le possibilità di lavoro e un peculiare senso di cultura comunitaria» sostiene Borgonovo, che si richiama alla funzione dell’arco alpino come «cerniera e non barriera». Non mancano le critiche alla passata gestione dei territori montani: «Le politiche urbanistiche in Trentino hanno consumato più suolo che altrove — sottolinea Borgonovo — e non è, come molti sostengono, soltanto un problema di seconde case».
Durante il dibattito molti residenti hanno lamentato una carenza generale di servizi rispetto alle valli. La soluzione, secondo Borgonovo, è «da ricercare attraverso politiche pubbliche mirate, potenziando anche le possibilità di autogoverno delle comunità montane. Va sviluppato un senso di responsabilità diffusa in vista della protezione dell’ecosistema. Non si può fingere che montagna e valle siano contesti uguali, ma tali peculiarità delle terre alte sono anche il loro punto di forza”. Il prossimo incontro, a Tione a metà giugno, vedrà ricercatori dell’università di Trento e Innsbruck presentare un’analisi della gestione dei territori montani in Francia, Svizzera e Austria. L’obiettivo è arrivare all’11 dicembre, giornata internazionale della montagna, con un insieme di idee valide per tutto l’arco alpino italiano.