È presto per dire che le nubi di tempesta si sono dissolte, ma per lo meno da ieri lasciano intravedere squarci di sereno. Il pre-vertice di maggioranza sembra essersi concluso positivamente. Ugo Rossi ha chiesto di smetterla con i distinguo e la contesa sulla presidenza, ma ha garantito anche più collegialità.
T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 23 aprile 2016
Il «nuovo» metodo dovrà essere applicato alle leggi scomode che arriveranno in consiglio provinciale come la doppia preferenza di genere e l’omofobia, ma sarà messo alla prova anche in occasione dei referendum costituzionali considerati vitali dal governo Renzi. Ieri mattina Rossi ha fatto il punto in giunta «dove mi pare di aver trovato condivisione, anche da parte del vicepresidente Olivi», nel pomeriggio ha incontrato i capigruppo e i segretari dei partiti con eletti. Il vertice vero e proprio di martedì, invece, vedrà la partecipazione anche delle forze che non sono entrate in consiglio come i Verdi. «In un clima che mi è parso sereno — riferisce Rossi — ci siamo confrontati sulle questioni di metodo. Il dialogo va bene, i continui distinguo, no. Per quanto riguarda la collegialità, non escludo una mia mancanza e sono disponibile a rendere questa modalità di lavoro anche più visibile. Prima delle giunte, faremo un incontro con i capigruppo in modo da tenerli aggiornati sulle decisioni dell’esecutivo. Inoltre, ogni assessore è chiamato a fare degli incontri di maggioranza sui temi legati alle proprie deleghe come per altro alcuni hanno già fatto. L’obiettivo del vertice di martedì — continua il governatore — sarà anche scrivere un documento che ribadisca i motivi politici del nostro stare assieme come coalizione, il suo valore presente e futuro, visto che non mi pare che né il congresso dell’Upt, né quello del Patt abbiano profilato maggioranze alternative in futuro».
Rossi ha anche posto la questione presidenza. Gli interventi si sono quasi tutti aperti con la conferma della fiducia al presidente. «Ho sempre considerato naturale — ribadisce — che ogni forza punti a essere la forza guida, ma ora non è il momento per simili rivendicazioni. In tempo utile, la coalizione saprà trovare le modalità migliori per indicare il futuro candidato presidente». Nessuno ha sollevato obiezioni. Il governatore ha anche posto il tema referendum. «Mi pare opportuno che anche su questo la coalizione mostri la propria unità, ovviamente all’interno di un quadro positivo per l’autonomia». In altre parole, il Trentino aiuterà Renzi, ma solo in cambio di nuove garanzie sulla salvaguardia della specialità.
Quanto ai nodi legislativi che attendono la maggioranza sono, in ordine cronologico, la legge contro l’omofobia e quella per la doppia preferenza di genere. Il rumors di palazzo dicono che la prima potrebbe essere sacrificata alla seconda.
In serata, dalla segreteria Pd è arrivata la strigliata al capogruppo Alessio Manica per aver criticato l’accordo su A22. «Inopportune» le sue prese di posizione, definite «opinioni personali».