Presidenza A22, accordo sulla staffetta

La staffetta tra Andrea Girardi per il primo anno e mezzo con Luigi Olivieri per il resto della presidenza dell'A22 è per ora una strada «percorribile», ma a decidere sarà «l'assemblea di Autobrennero». Ugo Rossi, considerato con Alessandro Olivi l'autore del patto per dividere la presidenza dell'A22 in due tra un amministratore del Patt e uno del Pd, ed evitare, tra le altre opzioni messe sul tavolo dai democratici, anche quella dell'azzeramento delle nomine regionali di competenza di Trento.
A. Conte, "L'Adige", 21 aprile 2016

 


Per evitare di avere tre anni di gestione dell'A22 con una situazione di conflitto latente, si è trovata quindi la soluzione dei due presidenti. A quanto pare, ieri in giunta regionale tra Bolzano e Trento è stato preso atto dell'accordo ai massimi vertici tra Patt e Pd, che non hanno ceduto sui rispettivi nomi, mettendo l'Upt nelle condizioni di dover modificare il proprio candidato per rispettare il numero minimo di candidati donna nel consiglio di amministrazione. Così alla fine Antonio Armani , presidente dell'Ordine degli ingegneri, ha dovuto cedere il posto all'avvocato Angela Esposito , cambio ratificato ieri dalla giunta regionale che ha completato la propria rosa di nomi (vedi articolo qui a lato). Per l'assessore ai lavori pubblici della Provincia Mauro Gilmozzi «l'accordo sull'alternanza delle cariche che ha permesso di superare l'impasse sulle nomine è stato garantito» da un lato «dalla disponibilità di Armani di ritirare la sua candidatura che non è mai stata intesa come espressione di parte, ossia dell'Upt, ma voleva far entrare la società civile nel cda di A22, con una persona competente nell'ambito delle norme sugli appalti e che poteva affrontare i cambiamenti previsti dalle nuove norme in materia». Ad Armani «non potevamo certo chiedere di farsi coinvolgere in una disputa politica che non gli appartiene e dalla quale ha preso giustamente le distanze». L'altra condizione che ha garantito il superamento dello stallo riguarda invece dall'«Upt che si è fatta carico di nominare» Angela Esposito che oltre «alla necessaria competenza garantisse ance la quota di genere» prevista dalla normativa.
Ora, considerando le due donne nominate dalla Regione e quelle indicate dal Comune di Verona e dalla Provincia di Bolzano, sarebbero quattro le consigliere donne, ne mancherebbe una che potrebbe arrivare dalla Brescia Padova che deve ancora indicare il proprio nome.
Intanto, però, sul fronte politico, proprio dal Pd, dopo che nei giorni scorsi Elisabetta Bozzarelli, candidata alla segreteria provinciale, si era espressa criticamente sulla questione, arriva anche il no del capogruppo dei democratici in consiglio provinciale Alessio Manica. «Per quanto mi riguarda preferisco rinunciare alla presidenza, piuttosto che dire all'esterno di averne portato a casa metà, perché è un accordo che sa di spartizione». Secondo Manica «era meglio andare a ripartire deleghe e competenze per tutta la durata della consigliatura di A22 e la soluzione migliore era quella di azzerare tutto, complice il brutto passaggio sulla preferenza di genere». Come Pd «sarebbe meglio che si desse una delega forte, in tema di Bbt ad esempio, a Olivieri, tema che è coerente con la visione sui trasporti del partito». Per Manica «se il patto non c'è ancora, è meglio ripensarci».