Sarà Paolo Bordon, 52 anni, originario di Rovigo, il nuovo direttore dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Lo ha nominato oggi, su proposta dell’assessore Luca Zeni, la Giunta provinciale. La commissione, incaricata dalla Giunta di effettuare la selezione, ha lavorato nel mese di marzo, vagliando i circa 100 curricula pervenuti alla chiusura del bando. La procedura è stata rigorosa e approfondita; la commissione ha audito i 10 migliori candidati ed ha selezionato una rosa di 6 nominativi, stilando un profilo con le caratteristiche di ognuno, tutti professionisti molto solidi.
Ufficio Stampa Provincia, 18 aprile 2016
"E' stato fatto un lavoro di valutazione molto approfondito - ha chiarito il presidente Ugo Rossi. La commissione ha sentito, uno a uno, i dieci migliori professionisti che avevano superato la prima selezione".
“Paolo Bordon – precisa l’assessore Zeni – è quello che ha le caratteristiche migliori per guidare l’Azienda in questo momento, a cui unisce una forte motivazione per un lavoro impegnativo e sfidante. Si apre una nuova fase di rilancio della sanità trentina. Il nuovo direttore – ha detto Zeni – possiede una notevole capacità organizzativa, necessaria per questo incarico, vista la complessità della nostra azienda e del nostro territorio. Ha, inoltre, propensione all'innovazione, specie nel rapporto con il territorio, con attenzione alla cronicità, alle cure primarie, al rapporto col sociale e allo sviluppo di progetti legati a prevenzione e stili di vita. Ha dimostrato, inoltre, nel corso della sua carriera, capacità di creare squadra, unendo l’apertura a nuove professionalità alla valorizzazione di quelle presenti e propensione al dialogo e alla comunicazione nei rapporti con i cittadini, valorizzando il merito nelle scelte dei professionisti. Siamo certi che in tal modo saprà restituire nuove motivazioni agli 8000 operatori, vero cuore della sanità trentina.
C’è stata infine – ha chiarito Zeni – ampia condivisione sulla necessità di coniugare sostenibilità e capillarità dei servizi sul territorio, secondo un principio di sussidiarietà, anche tenendo conto della nostra "specialità" e diversità di disciplina nel rapporto con lo Stato”.
"Il sistema sanitario trentino è riconosciuto come di elevata qualità a livello nazionale, ed il percorso aperto e rigoroso di selezione che ho affrontato è una conferma dell'approccio serio dell'amministrazione", queste le prime dichiarazioni del nuovo direttore generale. "Ho scelto il Trentino per l'opportunità di una sfida professionale complessa, ma appassionante: non è la semplice guida di una delle tante aziende sanitarie, ma la possibilità di lavorare su un intero sistema socio-sanitario, grazie all'azienda unica, con una visione d'insieme. Nelle prossime settimane mi confronterò con i tanti attori della sanità trentina, per costruire insieme una squadra consapevole della responsabilità che abbiamo verso i cittadini trentini".
Bordon è stato direttore generale dell’Azienda sanitaria ospedaliera S. Maria degli Angeli di Pordenone dal dicembre 2013 al dicembre 2014. Dal gennaio 2015, ad oggi, è direttore generale della neo costituita Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.5 Friuli Occidentale di Pordenone.
Paolo Bordon
Nato a Rovigo il 01/06/63 da papà friulano e mamma piemontese, si considera friulano a tutti gli effetti avendo vissuto a Udine per la maggior parte della sua esistenza. Si è diplomato al liceo classico Jacopo Stellini di Udine e si è laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Trieste nel 1989. Ha prestato il servizio militare nell'Arma dei Carabinieri a Torino e Trieste e la sua prima esperienza lavorativa è stata la Banca Commerciale Italiana dove ha lavorato in vari servizi amministrativi per 2 anni. Nel 1992 vince il concorso quale Consigliere giuridico presso la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia dove inizia a lavorare presso la Ragioneria generale per poi passare alla Direzione Salute dove inizia il suo percorso professionale nel settore sanitario e socio assistenziale. Nel 1996 fa parte del primo gruppo che costituisce l’Agenzia regionale della Sanità del FVG prestando servizio nell'area dell’Economia sanitaria. Nel frattempo (1996 e 1997) frequenta un corso biennale in management in sanità presso la SDA Luigi Bocconi di Milano. Risale al 1998 il suo primo incarico dirigenziale presso l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 6 Friuli Occidentale di Pordenone divenendo Responsabile del settore Economico finanziario continuando a collaborare con l’Agenzia regionale della Sanità e supportando l’Assessorato regionale nelle riunioni tecniche al Ministero Salute e alla Conferenza Stato Regioni in materia economica.
Dal 2002 al 2004 è Responsabile della Programmazione e Controllo di Gestione e Sistemi Informativi dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 3 Alto Friuli di Gemona del Friuli.
Nel 2004 diventa Direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Udine fino a quando non gli viene assegnato dalla Regione FVG il suo primo incarico di vertice ,nel 2007, quale Amministratore Unico del Centro Servizi Condivisi del FVG (Consorzio delle aziende sanitarie e ospedaliere che provvede alla centralizzazione degli acquisti di beni e servizi, gestione del Call Center SSR ed altre attività amministrative).
Dal 2009 al 2013 è Direttore Generale dell’Azienda per i Servizi Sanitari n 5 Bassa Friulana di Palmanova. Durante tale periodo sviluppa in maniera significativa la rete dei servizi domiciliari ed implementa tale progettualità con accordi specifici con i Comuni del territorio. Dal dicembre 2013 al 31/12/2014 diventa Direttore Generale dell’Azienda ospedaliera S Maria degli Angeli di Pordenone ed implementa il processo di riorganizzazione dei servizi ospedalieri in
una logica Hub (ospedale di PN) e Spoke con i Presidi ospedalieri di S Vito al Tagliamento e Spilimbergo. Dal 1 gennaio 2015 a tutto oggi è direttore generale della neocostituita Azienda per l’Assistenza Sanitaria n 5 Friuli Occidentale di Pordenone (nata a seguito della riforma sanitaria regionale che ha accorpato le precedenti aziende territoriale ed ospedaliera in un unico soggetto giuridico) con il mandato di realizzare un nuovo ospedale hub di Pordenone e di rivedere i percorsi tra ospedale e territorio in una logica di continuità assistenziale e di presa in carico globale del cittadino.
INTERIVSTA A PAOLO BORDON «Mi butterò con passione ma sono pronto ad ascoltare», "L'Adige", 19 aprile 2016
Il nuovo direttore generale dell'Azienda sanitaria arriverà oggi a Trento per firmare il contratto.
Dottor Paolo Bordon, lei conosce il Trentino? Ha qualche legame con la nostra provincia?
Conosco il vostro sistema sanitario, conosco i vostri eccellenti servizi e per questo per me è un onore e un privilegio essere stato scelto. Spero di essere all'altezza di questo incarico. Nel dettaglio conosco il Trentino da turista, per esserci stato a sciare, e professionalmente per aver partecipato a qualche convegno.
Conosce quindi dei professionisti che lavorano nell'Azienda sanitaria trentina?
Non voglio fare nomi ma conosco qualche collaboratore di staff, qualcuno ha lavorato in Friuli con il dottor Favaretti. Non sono vecchissimo, ma lavoro nella sanità da 22 anni e quindi qualcuno conosco. Quello che posso dire è che per me questa nomina è motivo di grande soddisfazione e ci sarà molto impegno da parte mia. Io di natura sono uno che si butta con passione e ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata dall'assessore e dal presidente. Mi sono anche complimentato per le modalità con cui è stata fatta la selezione, che è stata condotta in modo serio e rigoroso da una commissione tecnica. Alla fine mi sono ritrovato a un colloquio davanti ai vertici della Provincia e poi loro mi hanno scelto.
Quando ha saputo che era lei il prescelto?
L'ho saputo alla fine della scorsa settimana e ovviamente la notizia mi ha un po' sorpreso e spiazzato. Un misto di emozioni che capitano quando arriva una proposta così importante. Sono ovviamente contento. Ora stanno negoziando, la Provincia di Trento e la mia Regione, i tempi di arrivo, che saranno comunque veloci. Si parla di inizio maggio.
Pensa di trasferirsi a Trento?
Io devo vivere a Trento e ora devo organizzarmi logisticamente. Trento è una bellissima città. Io sono nato a Rovigo, ma mi considero friulano e so che a Trento c'è un udinese molto più importante di me, che è Davide Pascolo, giocatore di basket. Quindi ci sono già compaesani che si trovano bene e non vedo l'ora di arrivare.
Non mancano anche da noi le criticità. La nostra è una piccola realtà, senza università e in molti temono che stia diventando sempre meno attrattiva per i medici e i professionisti.
No, mi creda, non è così. Non so perché ci sia questa percezione. In Italia vi guardano come un'isola felice, c'è una serietà istituzionale che molti vi invidiano. Questi sono fattori che hanno portato molti ad ambire a questo incarico. È vero che l'erba del vicino è sempre più verde, ma voi avete una stima fuori dai confini provinciali che è molto alta. Conosco Luciano Flor e Carlo Favaretti e mi confronterò con loro per conoscere la loro opinione. Io credo che lavorare in sanità significhi anche saper ascoltare. Saper ascoltare è una caratteristica che chi è chiamato a guidare un'azienda da 8 mila abitanti deve avere come priorità.
Un altro nodo cruciale che lei sarà chiamato ad affrontare è quello dei punti nascita con bassi numeri. Ci sarà bisogno di una riorganizzione.
Ci saranno dei temi da affrontare, li analizzeremo, sentiremo la Provincia che intenzioni ha. A me piace lavorare in squadra e sarà così anche questa volta. Mi piace dare spazio ai miei collaboratori, so che a Trento ce ne sono di bravi. Alcuni li conosco. Arrivo in una realtà già ben strutturata e porterò il mio entusiasmo.
Lei ha contributo a progettare il nuovo ospedale di Pordenone. Ora dovrà iniziare lo stesso lavoro anche a Trento.
Questa è una delle sfide sul tappeto. A Pordenone siamo alla conclusione della gara e c'è stata una forte discussione su dove realizzare l'ospedale. Ho capito che anche da voi è stato così. Il lavoro non mancherà ma ripeto, io arrivo contento e orgoglioso di iniziare e conoscere tante persone. >Con l'assessore Zeni avete in comune la passione per la corsa e lo sport. È una buona partenza?
È più giovane e quindi non mi permetto di competere con lui. Ho giocato a basket per tanti anni e poi negli ultimi anni mi sono dedicato alla corsa, che pratico molto presto. Lo spirito sportivo è un aspetto che cerco di portare sempre con me anche nel lavoro.