#ROVERETO - «Valduga ha dilapidato il tesoro scaccia-crisi»

«Ma quale manovra antincongiunturale! Quella della giunta Valduga è una mossa senza senso. Il sindaco e gli assessori si sono trovati tra le mani un tesoro e l'hanno sperperato. Non è coprendo qualche buca sull'asfalto che si batte la crisi: servono interventi di ampio respiro, in grado di dare un'idea di città e di lasciare qualcosa si strutturale, che duri».
N. Guarnieri, "L'Adige", 17 aprile 2016

Spara ad alzo zero l'ex sindaco Andrea Miorandi, la «formichina» che ha messo da parte 10 milioni di euro per poi vederli consegnati ad un'altra amministrazione.

Questa amministrazione proprio non le va giù?
«No, perché si conferma che è senza idee, senza progetti ma capace solo di affrontare l'ordinarietà, di impostare la normalità». 

Però ha dato fiato a molte imprese, ha avviato 40 cantieri.
«Ma non è questo il ruolo che si deve giocare in questo momento di crisi profonda, di difficoltà economica e lavorativa in Vallagarina. C'è necessità di affrontare i nodi strategici, non il marciapiede, i fiorellini, l'erbetta».

Cosa dovrebbe fare, quindi, il sindaco Valduga?
«Pensare al tema del lavoro, argomento che non tratta mai. Ogni giorno ci sono chiusure di aziende, licenziamenti ma non spende una parola né un intervento. Ma penso anche al Mart, dimenticato da questa amministrazione, penso a Dolomiti Energia, alla mobilità, all'università, tutti argomenti non trattati».

La manutenzione cittadina, insomma, non va bene?
«Non va bene quando vediamo una conferenza stampa in cui si sbandiera l'ordinarietà. Valduga sfoggia un tesoro fatto con il sacrificio dei roveretani a cui l'abbiamo chiesto in cinque anni per rispettare le norme del decreto Salva Italia. Un sacrificio che questa giunta ha bruciato in 15 giorni. Per cosa? Per spese che non generano sviluppo ma solo delle sistemazioni».

Cosa avrebbe dovuto fare secondo lei?
«Di certo non bruciare tutto subito. Il tema vero è infatti cosa sarà il giorno dopo Rovereto quando quei 9 milioni di euro non ci saranno più. Si doveva gestire nel migliore dei modi questo tesoro, non sperperarlo».

Suggerimenti?
«Per esempio lo sviluppo dell'università. Si poteva immaginare la realizzazione di uno studentato a favore della presenza dei ricercatori, ma pure investire sulla viabilità per migliorare l'accesso alla Meccatronica, dimenticata dalla giunta». 

C'è in cantiere un protocollo firmato con la Provincia sulla viabilità.
«Non si può solo chiedere alla Provincia ma fornire proposte concrete. Penso a piazzale Orsi: con spese a basso importo, con interventi anche veloci si riusciva a migliorare questo nodo».

Insomma, questi investimenti non sono antincongiunturali?
«No, come non lo è sbandierare il rigoroso metodo di distribuzione a pioggia nelle circoscrizioni. Non è questa un'operazione anticongiunturale perché non supera in modo strutturale i problemi».

Su via Dante, però, qualche idea è stata buttata lì.
«Sì, ma prima di affrontare un bell'arredo bisogna capire dove si vuole andare. Ripeto: non ci sono idee per la città. Prima di parlare di nuova illuminazione bisogna capire cosa fare di via Dante: sarà pedonalizzata? Non si possono mettere i carri davanti ai buoi ma dire alla città qual è l'idea che si ha. Il governo non è asfaltare, quello è solo ricerca del consenso».

Ma lei contesta anche i rapporti con il resto della Vallagarina. È così?
«Altroché! Questa giunta ha rinunciato alla Comunità di Valle rifiutando che facesse cassa. Avrebbe dovuto condividere opere come lo studentato e lo sblocco di piazzale Orsi che sono problemi di tutta la valle non solo della città. E poi mi consenta una battuta: dovrebbero ringraziare il governo Renzi, cioè il Pd, per lo sblocco del patto di stabilità».