Dice il segretario del Patt Franco Panizza che tre episodi così ravvicinati - le vecchie foto di Pedergnana riesumate ad anni di distanza, l’accordo elettorale di Baratter con gli Schutzen fatto uscire una settimana fa e ora l’appalto dell’Azienda sanitaria che coinvolge un parente di Rossi, «è del 2012, non possono essersene accorti oggi!» - «sono coincidenze strane, sospette»."Trentino", 14 aprile 2016
Un complotto? «Non lo so», è la risposta», «non so se c’è qualcuno che ha interesse a creare questa situazione, di certo i nostri attivisti pensano che siamo sotto assedio, perché partono tutte le strumentalizzazioni e la gente fatica a capire. Eravamo un partito tranquillo, oggi molti sono preoccupati, anche per la posizione del presidente». E a proposito del presidente, Panizza spiega che «Rossi aspetta un segnale chiaro di fiducia dagli alleati. Questa volta fa sul serio: o la coalizione c’è ancora e si riconosce nel proprio leader, o non ci sono le condizioni per continuare La coalizione si rilancia ma a precise condizioni: serve una solidarietà interna e basta parlare del candidato presidente». «Mi pare - osserva a fine giornata il segretario - che gli alleati abbiano preso seriamente il messaggio. Da Mellarini così come da Manica ho registrato un atteggiamento costruttivo, vedo invece che Olivi continua con i distinguo, per lui il protagonismo Pd significa criticare quello che si fa. Rossi non è più disponibile a sopportare un certo clima di chi prende sempre le distanze».
Ieri, nell’ennesima giornata di fibrillazione, gli alleati sono tornati a fare quadrato, anche per allontanare lo spettro di una crisi che nessuno vuole considerare. «Il Trentino non può permettersi una crisi di governo», avverte l’assessore Pd Luca Zeni, «penso che alla maggioranza serva un chiarimento nei rapporti e un rilancio del programma di governo». L’inchiesta che sfiora il presidente? «Lasciamo che la magistratura indaghi, dal punto di vista politico non vedo una rilevanza particolare. E on ho elementi per dire che c’è un disegno contro Rossi, quelli di queste settimane sono episodi diversi con rilievi diversi».
Tiziano Mellarini, assessore e segretario Upt, ribadisce: «È un momento difficile ma che può essere superato rilanciando l’azione di governo», e oggi proporrà al parlamentino del partito una verifica di maggioranza.
Per l’altro assessore Upt, Mauro Gilmozzi, «la questione è politica, occorre ripristinare al più presto un clima di fiducia nella coalizione e avere l’onestà di affrontare certi nodi». «Io non vedo complotti, vedo episodi pesanti in primis per il presidente, ma abbiamo il dovere e la responsabilità di governare».
Non crede al complotto neanche il capogruppo Pd Alessio Manica: «Certo la tempistica fa pensare, ma a chi amministra certe tegole possono arrivare, sappiamo che gli appalti sono un campo complesso. Mi auguro l’indagine si sgonfi rapidamente e restituisca serenità al presidente che evidentemente sta vivendo male questo momento. Quattro mesi di congressi, di cui uno teso del Patt, non aiutano. Ma l’unico modo per andare avanti è un confronto franco sui problemi e un rilancio su alcuni punti programmatici da qui al 2018».
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