ll’unanimità la giunta provinciale ha nominato ieri l'avvocato ed ex parlamentare Luigi Olivieri, esponente del Pd, come rappresentante della Provincia di Trento nel consiglio di amministrazione dell’Autostrada del Brennero.
C. Bert, "Trentino", 9 aprile 2016
«È una scelta - ha detto il presidente Ugo Rossi - che si fonda su una motivazione di carattere professionale ma anche sulla conoscenza da parte dell'avvocato Olivieri della società e del ruolo strategico che questa riveste in relazione allo sviluppo complessivo del territorio».
Alla nomina di Olivieri (dopo che Alberto Pacher aveva declinato la proposta del Pd) si è arrivati ieri mattina in un clima di tensione tra Rossi e il Pd, con il vicepresidente Alessandro Olivi che alla vigilia aveva criticato l’accelerazione impressa dal governatore in giunta regionale, dove mercoledì (con l’astensione dell’assessora Pd Violetta Plotegher) era stato indicato per la presidenza l’avvocato Andrea Girardi, attuale commissario della LaVis e uomo targato Patt. «Auspicavamo un percorso diverso in cui tutti gli organi istituzionali fossero messi nella condizione di esprimere proposte e di confrontarle, costruendo un assetto equilibrato fatto di competenze e rispettoso dei diversi apporti delle forze politiche alla proroga della concessione.Il confronto anche aspro di queste ore ha portato a completare una squadra nella misura in cui non c’è un presidente designato», ha commentato ieri Olivi a margine della conferenza stampa post- giunta. Su Olivieri, che è stato tra gli sponsor di Olivi per la segreteria Pd, il vicepresidente dice: «È un professionista che conosce la politica. L’A22 ha bisogno di persone che sanno costruire relazioni, e ha bisogno non di partiti ma di politici. L’idea di nominare dei tecnici facendo finta che non abbiano una loro sensibilità politica rischia di essere un’operazione più di facciata che non di verità».
Da parte sua, il governatore ha evitato lo scontro frontale e fatto un mezzo passo indietro: «La giunta regionale ha deliberato, ma non basta che indichi qualcuno (Girardi, ndr) perché uno sia presidente. La lista si forma sulla base di maggioranze e sulle valutazioni politiche che queste maggioranze fanno. Bisognerà discutere e condividere, che è quello che ha chiesto il Pd». Rossi non intende assolutamente rinunciare a Girardi presidente e per il Pd l’unica strada per provare a riaprire la partita è quella di allargare il campo delle relazioni con gli altri soci di A22.
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Sarà l'assessore provinciale ai trasporti e lavori pubblici, Mauro Gilmozzi (Upt), a rappresentare - per competenza - la Provincia di Trento all'assemblea dei soci di Autobrennero del 28 aprile prossimo, in cui sarà eletto il presidente, che prenderà il posto di Paolo Duiella, scegliendo tra i membri del nuovo consiglio di amministrazione.
Il presidente della Provincia e della Regione, Ugo Rossi, anche volendo non potrebbe essere presente, perché in quei giorni sarà in Australia.
Ma secondo l'assessore Gilmozzi è necessario che prima della sua partenza per l'altro capo del mondo venga presa una posizione condivisa in giunta provinciale sul nome su cui puntare, visto che l'indicazione dell'avvocato Andrea Girardi da parte della giunta regionale, su proposta di Rossi, è avvenuta con il voto di astensione dell'assessora del Pd, Violetta Plotegher, e senza alcun preventivo confronto tra gli alleati del centrosinistra autonomista trentino.
Il vicepresidente Alessandro Olivi (Pd) ha chiesto infatti che la discussione sul presidente venga fatta al termine di tutte le designazioni dei nuovi membri del Cda di Autobrennero da parte degli enti locali soci, tra cui c'è anche il Comune di Trento, oltre ai cosiddetti soci del sud. Il Partito democratico ha fatto nominare dalla giunta venerdì scorso, in rappresentanza della Provincia, l'avvocato ed ex deputato Luigi Olivieri. E dunque ora la scelta sembra destinata a giocarsi tra Olvieri e Girardi. Olivi dice lapidario: «La partita si è riaperta».
L'assessore Gilmozzi non si sbilancia ufficialmente, né per l'uno né per l'altro. È convinto che sia necessario arrivare a un accordo prima dell'assemblea: «Chiunque andrà in assemblea, probabilmente io come le altre volte, porterà una posizione valutata e definita insieme agli altri prima della partenza di Rossi per l'Australia. È un passaggio importante e delicato che dovremo valutare insieme».
Il vicepresidente Olivi nei giorni scorsi ha sottolineato che non è detto che l'indicazione della giunta regionale, per altro presa senza il consenso del Pd, sia destinata ad essere seguita dall'assemblea, nonostante la Regione sia l'azionista di riferimento di Autobrennero, visto che detiene il 32,29% e gli altri si distribuiscono il resto con percentuali minime (la Provincia di Trento ha il 5,34% e quella di Bolzano il 7,62%). C'è infatti un precedente recente in cui la Regione uscì sconfitta nella scelta del presidente. È infatti il primo azionista ma non ha la maggioranza assoluta. Nel 2007 nel braccio di ferro fra Trento, che voleva Silvano Grisenti, e Bolzano che puntava a confermare Ferdinand Willeit, la spuntarono i trentini nonostante la giunta regionale (a maggioranza altoatesina) votò per Willeit. L'allora governatore trentino Lorenzo Dellai riuscì ad ottenere i voti dei soci del sud e Grisenti divenne presidente con poco più del 50% sconfiggendo Willeit che era sostenuto da Regione e Provincia di Bolzano.
Il problema però ora è diverso, perché la frattura è tutta interna alla Provincia di Trento, divisa tra chi vuole Olivieri (il Pd) e chi Girardi (Rossi e il Patt) e si rischia una crisi nella maggioranza. Proprio Gilmozzi e l'Upt potrebbero essere decisivi nel far pendere la bilancia da una parte o dall'altra.