In un mondo dove solo una Asl su quattro si è data da fare per prevenire la corruzione quella di Trento sembra essere un’ isola felice. Qui revisori interni ed esterni mettono sotto la lente qualsiasi cosa generi movimento di denaro e accertano il suo corretto utilizzo. A cominciare dal bilancio dell’ azienda provinciale, che è certificato da una società esterna di revisori dal 2011.
"La Stampa", 7 aprile 2016
Può sembrare un’ ovvietà, ma non lo è nell’ universo opaco della nostra sanità pubblica dove la certificazione del bilancio si fa solo qui e nelle Asl della Toscana. Non a caso due esempi di conti in ordine con servizi sanitari d’ eccellenza.
Nel Trentino quasi tutto è certificato da soggetti esterni.
Per i processi amministrativi interni c’ è il bollino Isoo che ne garantisce la qualità, che nell’ ospedale del capoluogo è assicurata dal prestigioso sigillo d’ oro della Joint commission international.
Prevenire è meglio che curare. Vale per la nostra salute ma anche per quella delle Asl.
Ecco allora che tra medici, infermieri e amministrativi che si affaccendano, nelle valli trentine è attivo un servizio di audit interno che consente agli stessi professionisti di rilevare se qualche procedura o sistema organizzativo non va.
Le liste d’ attesa sono un terreno fertile per corrotti e corruttori, ha denunciato senza mezzi termini Raffaele Cantone. Tanto più quando il cittadino non può controllarle.
A Trento il pericolo che qualche medico dia una spintarella ai propri pazienti visitati nel privato è ridotto ai minimi termini perché le liste sono pubblicate ed aggiornate on line sul sito aziendale. Non solo, il Cup, che prenota sia telefonicamente che on line, gestisce anche i servizi offerti dalle case di cura private in convenzione che le visite private dei medici in ospedale, la cosiddetta intramoenia. Un modo per evitare che sui lavori tropi privatamente a discapito dei tempi d’ attesa nel pubblico.
Altro settore a rischio è quello dei servizi dati in appalto. Non sempre con la massima trasparenza, come tante cronache giudiziarie raccontano.
Ma nella “Trento Felix” della trasparenza servizi come quelli di lavanderia quando vengono esternalizzati si assegnano solo dopo gara “ad evidenza pubblica”. Che significa pubblicare i bandi tanto nella Gazzetta italiana che in quella europea e redigerli rigorosamente in linea con il codice degli appalti. Che con il pretesto delle lungaggini burocratiche non tutte le asl applicano.