Sicuramente animata l’atmosfera preelettorale per il neocomune Vallelaghi che, nato dalla fusione dei 3 ex Comuni di Terlago, Vezzano e Padergnone e superando la soglia dei 5 mila abitanti, s’inserisce nell’élite dei comuni trentini.Infatti, pur con solo due candidati sindaci (esclusa quindi la possibilità del ballottaggio), sono ben 5 le liste che si sfideranno per il voto: tre a sostegno di Luca Sommadossi (ex presidente della Comunità Valle dei Laghi) e due per Gianni Bressan (ex vicesindaco del Comune di Vezzano).M. Bosetti, "Trentino", 6 aprile 2016
Diversa la strategia elettorale attuata dai due gruppi: per Sommadossi è prevalso l’intento di puntare su liste di riferimento ai tre territori degli excomuni, per Bressan invece una scelta mutuata su una maggiore coesione aggregante verso la nuova municipalità con due schieramenti misti, nel senso che non ricalcano una precisa distinzione territoriale.
Certamente la matrice per la costituzione delle due aggregazioni, data la frammentarietà del territorio ed una popolazione altrettanto disaggregata, non poteva partire da zero, ma andava costruita sulla base di precedenti esperienze amministrative. Sommadossi, dopo l’imprevisto epilogo la scorsa primavera della bocciatura (date le divergenze con gli allora sindaci) alla sua riconferma per la presidenza della Comunità, senza mezzi termini aveva dichiarato che tale battuta d’arresto non andava interpretata come un ritiro dalla politica attiva, bensì una motivazione in più per rimettersi in gioco verso altri traguardi d’impegno politico. E così è stato, partendo già lo scorso autunno a formare un gruppo di lavoro, presentato alla popolazione. In effetti lo zoccolo di aggregazione costituito da Sommadossi poggia su ex amministratori della sua precedente esperienza in Comunità oltre che sul sostegno dell’ex maggioranza di Terlago.
Fra i nomi più rappresentativi Noris Forti, Nereo Santoni (rispettivamente ex vicepresidente ed ex assessore della Comunità), Paolo Decarli ed Andreana Castelli (ex assessori di Terlago). Gianni Bressan ha invececostruito la sua esperienza amministrativa come vicesindaco dell’ex Comune di Vezzano:una municipalità, quest’ultima, con “7 campanili”(frazioni) e quindi un banco di prova più che significativo per affrontare i problemi della nuova comunità articolata in 11 frazioni. Le compagini a sostegno di Bressan sono frutto appunto del suo ruolo di ex vicesindaco durante la fase costituente del nuovo Comune, aggregando maggioranze e minoranze degli ex Comuni di Vezzano e Padergnone e la minoranza di Terlago. Fra i nomi di spicco Federico Sommadossi e Patrizia Ruaben (rispettivamente ex sindaco ed ex vicesindaco di Padergnone), Silvano Beatrici (ex assessore Comune di Vezzano),Verena Depaoli (ex assessore comune di Terlago), da non dimenticare infine Roberto Franceschini (ex minoranza di Vezzano). Un ultimo dato: se il referendum per il progetto di fusione del Comune Vallelaghi non aveva sofferto la contradditorietà dei dati come per quello di Madruzzo, si era verificato comunque anche in questa proposta di aggregazione un preoccupante campanello d’allarme a Terlago, dove accanto all’affluenza più bassa (poco più del 52%) si era riscontrato un 15% di no, che se sottratto alla percentuale della scarsa affluenza avrebbe fatto registrare una percentuale di favorevoli alla fusione di appena il 38%.
LEGGI ANCHE:
Il primo sindaco sarà di Fraveggio, "L'Adige", 5 aprile 2016
VALLELAGHI - L'unica cosa certa è che il primo sindaco di Vallelaghi verrà dalla frazione di Fraveggio, dove abitano entrambi i candidati. Per il resto, non mancano le incognite, nel comune nato dalla fusione di Vezzano, Terlago e Padergnone. Scendono infatti in campo, su fronti contrapposti, l'ex presidente e attuale vicepresidente della Comunità di valle Luca Sommadossi (sostenuto da tre liste rappresentative di ciascun paese e da 47 candidati) e l'ex vicesindaco e per pochi mesi sindaco di Vezzano Gianni Bressan , con cui si schierano due liste e 36 candidati.Gruppi civici tutti e cinque, privi di simboli di partito, ma che segnano una sostanziale divisione del centrosinistra autonomista: con Luca Sommadossi, del Pd, si sono schierati democratici e upitini, oltre a molti indipendenti. Mancano invece gli autonomisti dichiarati, che hanno scelto Gianni Bressan. Un'opzione che sarebbe opera della segreteria provinciale del Patt e di cui Sommadossi parla con rammarico, «visto il buon lavoro fatto insieme in Comunità di valle, quando sono stato presidente». Da parte sua, Bressan non nega l'appoggio di esponenti autonomisti ma minimizza e punta l'attenzione sul fatto di avere con sé sensibilità e anime diverse.Spinte centrifughe a parte, Sommadossi, 49 anni, si presenta con un «Progetto per Vallelaghi» (nome comune alle tre liste), messo a punto tra settembre e febbraio anche in riunioni pubbliche, «costruendo il programma intorno a cinque cardini: ambiente-territorio, sociale-cultura-scuola, sport-turismo, partecipazione, urbanistica-centri storici-servizi comunali». Lo slogan della campagna è «Ci siamo fatti in tre per un unico comune»: «Con tre liste composte da residenti nei tre ex comuni garantiamo a tutti i paesi un'adeguata presenza in consiglio». Nella compagine, l'ex vicesindaco di Terlago Paolo Decarli, gli ex assessori comunali di Terlago e Padegnone Andreana Castelli, Sandro Castelli e Ilaria Rigotti, alcuni amministratori di Comunità. Al centro del programma, politiche per caratterizzare un territorio che è cerniera tra il capoluogo trentino e il Garda: «Vogliamo riprendere progetti avviati con successo in Comunità di valle come il biodistretto, l'ecomuseo, la filiera del pane con la reintroduzione dei cerali antichi, la sentieristica di valle».Gianni Bressan, 59 anni, dipendente dell'azienda sanitaria, spiega invece la propria candidatura con la volontà di attuare il progetto che ha portato avanti da vicesindaco di Vezzano: «La fusione porta con sé problemi ed è giusto che chi si è impegnato in questo percorso provi a gestirli. Per governare questo comune, abbiamo dunque costruito una proposta che conta su diversi ex amministratori che si sono spesi l'anno scorso a favore della unificazione». Ci sono l'ex assessore all'urbanistica di Vezzano Silvano Beatrici, l'ex sindaco di Padergnone Federico Sommadossi e la sua vice Patrizia Ruaben, oltre ad ex consiglieri di maggioranza e minoranza dei tre comuni e all'ex consigliere provinciale Roberto Franceschini. Nel programma si punta molto sulla valorizzazione di un territorio unico e sul turismo. Ma un occhio di riguardo viene riservato alla vita sociale: «Bisognerà far sì che le tre comunità lavorino insieme e questo sarà il compito più gravoso».
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino