e il centrodestra soffia sul fuoco della polemica per giustificare politiche restrittive in termini di immigrazione, il centrosinistra autonomista condanna la vicenda di via Brennero ma invita a distinguere i pochi esagitati dai tanti che seguono correttamente l’itinerario di accoglienza.ù"Corriere del Trentino", 2 aprile 2016
Così la politica trentina si divide nella lettura dei fatti pur lasciando trasparire un certo choc generalizzato: criticare uno dei sistemi di accoglienza considerati fiore all’occhiello a livello nazionale assomiglia ad un paradosso anche se la condizione dei richiedenti asilo è complessa e ingiudicabile.
L’assessore provinciale alle politiche sociali, Luca Zeni, segna un discrimine nel suo discorso: «La Provincia sta svolgendo un lavoro importante, com’è testimoniato da un modello di accoglienza invidiato e imitato da molti al di fuori del territorio» spiega, sottolineando però come gli organizzatori della protesta non abbiano addotto motivazioni concrete. «I richiedenti protezione internazionale assegnati al Trentino sono trattati nel pieno rispetto, formale e sostanziale, della normativa vigente. Verso i pochi facinorosi che hanno arrecato danno, a fronte del comportamento corretto degli altri ospiti, saremo inflessibili».
Il segretario-senatore del Patt Franco Panizza e il capogruppo provinciale Lorenzo Baratter condannano l’episodio («Non è tollerabile che venga contestato il sistema di accoglienza messo in campo dalla nostra Provincia che da sempre garantisce la massima dignità a tutte le persone che ne beneficiano»). Poi aggiungono: «Riteniamo doveroso accogliere e aiutare i bisognosi, ma non accettiamo che in nome dell’accoglienza si crei scompiglio nella nostra terra». Infine, chiedono al governo nazionale di snellire «le procedure di riconoscimento dei profughi e dei richiedenti asilo, ora troppo lunghe e indegne per un Paese civile, così da poter decidere in tempi rapidi chi ha diritto di fermarsi e chi no».
Sentimenti opposti sull’altro fronte dove molti esponenti del centrodestra si sono catapultati in via Brennero fiutando l’assist politico. «Espulsione immediata» tuona infatti Maurizio Fugatti. «Bisogna dire basta: il nostro territorio non può sostenere altri migranti, men che meno se economici come quelli che hanno orchestrato la protesta di oggi (ieri, ndr)». Elisabetta Gardini, commissaria di Forza Italia Trentino, e Claudio Cia, Civica trentina, indicano nelle politiche «miopi e buoniste» del governo e del presidente Rossi le cause della protesta al centro di accoglienza. Per Cia, le motivazioni della manifestazione sono pretestuose: «Vogliono soldi per le ricariche telefoniche e televisore in camera. Non ha senso». Giacomo Bezzi (Forza Italia) afferma che «l’espulsione di 9 facinorosi è una pezza peggiore del buco: gli agitatori erano molto più di nove. Una protesta simile dopo due anni dai primi progetti di integrazione è la testimonianza del loro fallimento». Per Manuela Bottamedi il problema è l’impossibilità dell’integrazione: «Va ripensato l’intero programma di accoglienza e inserimento dei migranti».
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