Mentre la maggioranza dei vertici del partito pare convergere su Italo Gilmozzi, i giovani che sostengono Elisabetta Bozzarelli lanciano l’ultimo appello ad Alessandro Olivi. «Gli spunti di Alessandro — dice Luca Paolazzi — non solo li assumiamo tutti, ma li abbiamo già messi per iscritto e declinati in una proposta politica. Nessuno altro lo ha fatto».T. Scarpetta, "Corriere del Trentino", 31 marzo 2016
«La nostra proposta — continua l’assessore di Lavis da sempre vicino a Olivi — non è mai stata contro qualcuno. Vogliamo che il Pd si rafforzi sul territorio e possa così dare un sostegno più forte a chi oggi lavora all’interno della giunta. Si tratta di una proposta assolutamente coerente con gli obiettivi indicati da Alessandro, che potrebbe puntare su di noi per permettere a una nuova classe dirigente di farsi strada».
Il vicepresidente, però, è tra coloro che hanno posto le condizioni per la candidatura di Italo Gilmozzi. Ora che la maggioranza del partito, compresa l’ala «movimentista» dei «demo» punta su di lui, è improbabile che possa sostenere Bozzarelli.
A lavorare perché, comunque vadano le cose, si possa trovare un accordo, anche dopo il congresso, tra le due proposte è Luca Zeni, interessato più di tutto in questo momento all’unità del partito. «Le candidature di Italo ed Elisabetta sono entrambe belle. Mi pare poi che portino avanti linee politiche non molto distanti tra loro. Questo ci permetterà di celebrare un congresso in cui prevarranno le proposte politiche alle posizioni personali. Deve emergere un Pd capace di lavorare in squadra e di proporsi come baricentro di questa coalizione». Zeni, però, non dice chi dei due candidati sosterrà. Bozzarelli è da sempre a lui politicamente vicina. Gilmozzi ha visto nell’assessore uno dei primi sostenitori della sua candidatura. «Non mi esprimo. La cosa importante è che sappiano dialogare insieme. Ci sono fasi in cui il dibattito, anche aspro, è salutare. Altri in cui deve prevalere l’unità».
Un altro che non si esprime, anche se sembra tendere dalla parte di Gilmozzi, è il sindaco di Trento. «Questo congresso mi pare un’importante occasione per far parlare del Pd in termini positivi, intendo come capacità di raggiungere sintesi politiche che esprimano compattezza. Il nostro partito deve distinguersi non per la litigiosità, ma per essere quello che avanza sempre le idee e le proposte migliori». Quanto al profilo del segretario, «credo che sarà premiato chi si dimostrerà capace di allargare e non di chiudere». Alessandro Andreatta torna anche sui temi sollevati da Franco Ianeselli (Corriere del Trentino di domenica). «Ha ragione a sostenere che l’adeguatezza della classe dirigente politica deve esprimersi non solo nelle istituzioni, ma anche all’interno dei partiti. I partiti, non dimentichiamolo, non sono un fine, ma lo strumento che serve a rendere migliore la comunità che servono».
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