Il documento del comitato paritetico sulla mobilità tra Trentino e Veneto che di fatto ha "ucciso" la Pirubi, è stato "un cambio di paradigma": e allora anche noi politici locali dovremmo cambiare paradigma, e smetterla di proporre altre strade e invece investire su altro. Scommettere, magari, sulle ferrovie: Valsugana, Fiemme, ma anche la Rovereto Riva.M. Stinghen, "L'Adige", 20 marzo 2016
Potrebbe essere questo, in sintesi estrema, il messaggio del convegno del Pd, tenutosi ieri al Brione, sulla mobilità, all'indomani della cancellazione della previsione dell'autostrada della Valdastico. L'incontro è cominciato con un excursus di Roberto Pinter sulla storia della famigerata Pirubi, in cui ha ricordato che dei "sì" al'A31 erano stati detti anche da insospettabili come Pacher, Cogo, oltre a Grisenti ed ad un primo Dellai. Il comitato tra regioni e governo, un mese fa, ha infine tolto la parola "autostrada" sull'ipotetico collegamento tra Valdastico e Trentino. Il Pd ha colto l'occasione per parlare di mobilità e di scenari futuri.
Alessandro Olivi, vicepresidente provinciale, ha definito un "cambio di paradigma" il responso del comitato paritetico, che ha eliminato la previsione dell'autostrada. «Un risultato non da poco - ha detto Olivi - perché, togliendogli il rango di corridoio internazionale, è stato depotenziato. E dire che in anni di contatti con imprenditori lombardi e veneti, nessuno mi ha mai chiesto se si fa la Valdastico. Chi ha fatto pressioni per la Pirubi è stato chi non si muove dal Trentino, che proprio dalla protezione di un Trentino non attraversato avrebbe vantaggi competitivi. Ora dobbiamo rafforzare la ferrovia e lavorare sulle piattaforme logistiche. É stato un errore fare l'interporto a Trento nord e non a Rovereto, perché qui ci sono le vere connessioni».
Di connessioni ferroviarie ha parlato Alessio Manica, capogruppo democratico in consiglio provinciale. «Noi politici parliamo tanto di mobilità, poi per comodità continuiamo a proporre strade. Rovereto non è immune: dopo che la nostra amministrazione aveva, con tanto di dati, dimostrato che la tangenziale non serve, adesso questa è di nuovo il tema principale. Non siamo capaci di confrontarci con gli scenari futuri». Manica ha ricordato che in dieci anni i passeggeri sulle ferrovie in Trentino sono quasi raddoppiati. «Dobbiamo investire sulla rotaia: potenziare la Valsugana affinché diventi conveniente, anche per le merci; il treno verso Belluno; la ferrovia dell'Avisio; la Rovereto - Riva, di cui si parla di meno e alla quale dovremmo credere di più». Ferrovia è anche la Tav: «Non possiamo dire solo no - ha detto Manica - il progetto è finanziato fino a Fortezza, dobbiamo ragionare sui percorsi, ridurne l'impatto, e comunicare con la gente. Guardate l'Alto Adige: si sta scavando e non c'è conflitto come in val di Susa».
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