«Io sono solo una delle ipotesi, ma la convergenza è tutta da definire. E, comunque, ripeto quanto ho già detto nei giorni scorsi, esprimendo la mia disponibilità: se Alessandro Olivi, che non ha ancora sciolto la riserva, decidesse di candidarsi, lo sostengo volentieri».L. Patruno, "L'Adige", 21 marzo 2016
L'assessore comunale di Trento, Italo Gilmozzi, che lunedì scorso ha partecipato «al Marinaio» all'incontro pre-congressuale organizzato dal vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, è il nome che piace di più ai renziani, come Elisa Filippi e il senatore Giorgio Tonini , che non sono convinti dell'opportunità che Olivi si dimetta dalla giunta per candidarsi. Sponsorizzano dunque Gilmozzi, come nome intorno al quale riuscire aggregare un'area larga. Lui stesso ha parlato dell'esigenza del Pd di una maggioranza. E il tentativo è quello di farvi convergere i renziani, i sostenitori di Olivi e anche la componente di Mattia Civico, Michele Nicoletti e Donata Borgonovo Re , che già hanno fatto asse con il vicepresidente, e mettono sul piatto la candidatura di Civico, se serve l'alternativa chiesta da Olivi. Non ultimo l'assessore provinciale alla salute, Luca Zeni , che si è ritrovato fino ad ora un po' fuori da questi ragionamenti, schiaggiato sulle posizioni di Alessio Manica e Bruno Dorigatti , che però non sono le sue. «Olivi e Gilmozzi - dichiara Zeni - hanno detto molte cose condivisibili. Abbiamo bisogno di avere un Pd forte, dove sulle divisioni interne prevalga la responsabilità di pensare al Trentino. E non penso che Manica e Dorigatti la pensino molto diversamente. Si può trovare una linea condivisa in maniera chiara e ampia». Zeni ha già avuto contatti con Gilmozzi. Per l'assessore certo sarebbe più facile convergere su di lui che su Olivi o peggio Civico.Tra oggi e domani sarà un week-end di febbrili consultazioni e contatti incrociati tra le varie componenti, approfittando anche della presenza del parlamentari Nicoletti e Tonini.Nel frattempo, in attesa della definizione di un quadro che non ritiene ancora soddisfacente, Alessandro Olivi , continua a mantenere sul piatto la sua candidatura. La proposta di Gilmozzi di metterci la faccia al suo posto, aggregando una larga maggioranza, al momento a Olivi non sembra bastare. Infatti dichiara: «Al Pd più che accordi serve una leadership forte. Io vado avanti con i miei confronti».
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