Il Brennero deve essere un "ponte culturale" e non una nuova barriera: è anche questo il messaggio sotteso al progetto lanciato dall'Anpi-Associazione nazionale partigiani d'Italia e dall'associazione Rosa Bianca e dai loro omologhi tedeschi, che lunedì prossimo - 29 febbraio - porterà a Monaco di Baviera 21 studenti del liceo di Cavalese intitolato appunto alla Rosa Bianca/Weisse Rose, l'organizzazione antinazista creata da alcuni studenti tedeschi e dai loro insegnanti, stroncata nel febbario del '43 dal regime hitleriano.
Ufficio Stampa Provincia, 25 febbraio 2016
L'iniziativa - presentata stamani con una conferenza stampa a cui hanno preso parte Sandro Schmid, segretario dell'Anpi del Trentino, il dirigente scolastico dell'istituto di Cavalese Lorenzo Biasiori, il professor Fabio Dellagiacoma, la rappresentante dell'Anpi di Monaco Lucia Beccarelli e due delle studentesse coinvolte, Irene Santodonato e Celeste Longo - rientra nell’ambito del protocollo d’intesa fra l’Anpi del Trentino e la Provincia autonoma di Trento siglata il 25 aprile scorso, e punta a creare un legame duraturo non solo fra gli studenti del liceo della valle di Fiemme e quelli del Dante Alighieri di Monaco ma a coinvolgere, già a partire dal prossimo anno, anche scuole di Bolzano, italiane e tedesche, e di innsbruck. All'insegna di valori che sono quelli nati dalla Resistenza e dalla Costituzione - anzi, dalle Costituzioni, non solo quella italiana ma anche quelle degli altri paesi europei usciti dlala Seconda guerra mondiale - ma che si ritrovano oggi nel progetto di un'Europa unita. Nel corso del viaggio/studio gli studenti trentini visiteranno anche il lager di Dachau, e presenteranno uno spettacolo centrato sui volantini diffusi all'epoca dalla Rosa Bianca, che costarono la vita ai suoi aderenti, ma anche sulle grandi lacerazioni del presente: guerre, razzismo, intolleranza, terrorismo. Per chiudersi con le note sempreverdi di Heroes e Image.
L'obiettivo dei promotori di questa iniziativa - che parte quest'anno ma che è destinata a proseguire in futuro e ad estendersi anche ad altri istituti scolastici - è aprire con gli studenti dei territori a cavallo del Brennero un laboratorio di dialogo e riflessione comune, sul significato della memoria delle resistenze europee e la loro attualità di fronte allo scenario di guerra che ci circonda e del terrorismo che colpisce ovunque. Da un lato, quindi, la Rosa Bianca, il gruppo di studenti di ispirazione cristiana che si oppose in modo non violento al regime nazista, fino al febbraio del 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione; dall'altro il lager di Dachau, primo nel suo genere, che servì a modello ad Auschwitz e a tutti gli altri, dove venne stroncata sul nascere l'opposizione al regime nazista.
Il tema comune scelto dagli studenti delle due scuole, che hanno costruito questo gemellaggio "a distanza" per circa un anno, tra espunto in particolare dai contenuti dei volantini dei martiri della Weisse Rose di Monaco “ein Europa des Friedens” ed ha per titolo “Un’Europa inclusiva, dai confini attraversabili. Di fronte alla marea dei profughi il Vecchio continente che sa trovare modi di accogliere i nuovi popoli”.
Lunedì 29 febbario 21 studenti, in prevalenza ragazze, di Cavalese con alcuni insegnanti e l’Anpi, partiranno dunque alla volta di Monaco, per una permanenza di 4 giorni, per coronare questa esperienza. Il programma principale prevede un incontro con la Weisse Rose all’università di Monaco e una visita al museo dei Martiri, assieme al professor Huber, figlio del professore sostenitore della Rosa Bianca giustiziato assieme ai suoi studenti. Seguirà una giornata di lavoro e riflessione comune fra gli studenti italiani e tedeschi e la definizione di una lettera comune da inviare al Parlamento Europeo, la visita guidata al lager di Dachau e un incontro con il console d’Italia a Monaco.
Ci sarà anche spazio per una rappresentanzione che mescolerà parole, immagini, danza e musica, preparata dagli studenti di Cavalese. L'intera esperienza confluirà infine anche nel giornale scolastico Arcimboldo.