Con 173 sì al voto di fiducia sul maxiemendamento del governo, ieri il Senato ha approvato la legge che regolamenta le unioni civili. Tonini: «Abbiamo trovato la via d’uscita ad un labirinto nel quale rischiava di perdersi una legge che il Paese aspettava da tanti anni».
"Trentino", 26 febbraio 2016
Con 173 sì al voto di fiducia sul maxiemendamento del governo, ieri il Senato ha approvato la legge che regolamenta le unioni civili, dalla quale è stata stralciata - in nome dell’accordo di maggioranza con il Ncd di Alfano - la stepchild adoption che era uno dei punti forti del ddl Cirinnà, ovvero l’adozione del figlio naturale del partner per le coppie omosessuali.
Non ha votato la fiducia il senatore e segretario del Patt Franco Panizza, la cui assenza ieri in aula non è piaciuta affatto al capogruppo Karl Zeller. «Avevo l’ultima giunta e consiglio del partito prima del congresso, non potevo mancare - spiega Panizza - mi sono accertato che ci fossero i numeri». Nel suo intervento, in mattinata, aveva lodato il maxiemendamento del governo usando le parole di Alfano: «Recepisce le nostre indicazioni sulla legge per le unioni civili, a cominciare dallo stralcio della stepchild adoption e dalla riscrittura di quei passaggi che, surrettiziamente, tendevano ad accostare le unioni civili al matrimonio. Credo che il maxiemendamento rappresenti una vittoria di tutti quelli che in queste settimane hanno invitato al buonsenso nella costruzione di un provvedimento di così grande attenzione sociale. Vi era la necessità di riconoscere i diritti di tutte le coppie, anche in virtù della condanna che l'Italia ha subito a livello europeo. Ma vi era anche la necessità di evitare che questo provvedimento diventasse il cavallo di troia per la maternità surrogata». Pronta la risposta via twitter di Donatello Baldo (Arcigay): «Il buonsenso di Panizza in Europa lo chiamano discriminazione». E in serata ha commentato: «Vent’anni fa sarebbe stato un voto storico».
Sì alle unioni civili dagli altri due senatori trentini, Vittorio Fravezzi (Upt) e Giorgio Tonini (Pd). Quest’ultimo, tra gli artefici della mediazione dentro il Pd, ha detto: «Abbiamo trovato la via d’uscita ad un labirinto nel quale rischiava di perdersi una legge che il Paese aspettava da tanti anni». Per Sergio Divina (Lega) l’importante è che «non ci sia l’equiparazione al matrimonio e l’apertura alle adozioni gay» e si dice scettico sul fatto che ci siano le risorse per garantire anche alle coppie di fatto le pensioni di reversibilità.