In merito al disegno di legge costituzionale presentato al Senato in data 28 gennaio 2016, il Gruppo consigliare provinciale ribadisce quanto già manifestato in ogni occasione, in tutte le circostanze, e ad ogni interlocutore, e cioè l’inopportunità di un suo deposito in coincidenza con i lavori della Consulta per lo statuto di autonomia. Posizione questa che era stata ampiamente condivisa anche nel corso di una riunione organizzata a Trento nel novembre scorso dal Gruppo regionale del PD alla quale aveva partecipato la deputazione democratica del Trentino-Alto Adige.
Trento, 8 febbraio 2016
Spetta infatti innanzitutto alla Consulta, che ha ricevuto un esplicito quanto largo mandato dal Consiglio provinciale, il ruolo di guida in un processo di revisione che si è voluto ricco, partecipato e complessivo. Un processo che, com’è facilmente comprensibile, mal s’accompagna con interventi circoscritti e disgiunti come quello recentemente depositato al Senato, che peraltro si sostanzia sia di proposte tecniche urgenti che di intenzioni politiche. Ribadiamo infine come questa nostra convinzione non sia di per sé incompatibile con la sostanza dei contenuti che il ddl porta all’attenzione del Senato, ma diventi difficilmente compatibile con la tempistica scelta e con la decisione che esso racchiude di prescindere dal percorso partecipato che il Trentino si è dato. Si auspica quindi un rapido chiarimento interno alla maggioranza, anche valutando un congelamento del ddl, così da ristabilire le condizioni ottimali per lo svolgimento dei lavori della Consulta.
Il Gruppo consiliare provinciale del Partito Democratico del Trentino