Il senatore trentino del Pd, Giorgio Tonini, cattolico, sette figli e un passato da presidente della Fuci, è considerato il grande mediatore della legge sulle unioni civili, che sta sostenendo con convinzione.
L. Patruno, "L'Adige", 5 febbraio 2016
E lui questo ruolo di mediatore sembra deciso a volerlo giocare fino in fondo - per arrivare all'approvazione della legge - tanto da spingersi, in un'intervista pubblicata ieri dal quotidiano dei vescovi, Avvenire , ad aprire alla richiesta espressa dal Nuovo centrodestra e di altre forze della maggioranza (come il Gruppo per le autonomie) di stralciare dal testo la norma più controversa, quella sulla «stepchild adoption» (l'adozione del figliastro). «Lo stralcio - ha dichiarato ad Avvenire il vicepresidente del gruppo Pd al Senato - può essere una via d'uscita se aumenta e non riduce il consenso intorno alla legge e non diventa il pretesto per affossare il disegno di legge, che invece deve andare in porto».
Ed ecco la proposta: «Allo stralcio dell'articolo 5 (sulla stepchild adoption) dovrebbe corrispondere un impegno serio ad una organica riforma delle adozioni da chiudersi in un tempo ragionevole: in 6 mesi un anno al massimo. Anche attraverso una delega del Parlamento al governo, se questo serve ad accelerare. Il solo stralcio della stepchild senza un impegno di questo tipo vorrebbe dire lasciare tutto in mano alla magistratura».
Il problema che il Pd si trova ad affrontare su questa legge è quello di riuscire ad approvarla senza spaccare la maggioranza. Renzi sa che può contare sui voti dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, ma con i voto contrario di Ncd si creerebbe una situazione difficile per la coalizione di governo.
Ieri, infatti, il ministro Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra, ha dichiarato riferendosi ad un voto Pd-M5S sulla stepchild adoption: «Non è mio costume, metodo, stile, né è tatticamente giusto fare minacce, ma sicuramente ci sarebbero dei traumi».
«Se il Pd - ha aggiunto Alfano - può ottenere una legge largamente condivisa che porta più diritti, che interesse ha a farne una sulle adozioni? Con una sorta di gioco degli specchi, la legge nata sulle unioni civili sembra diventata quella sulle adozioni. Allora si stralci questa norma e si faccia un provvedimento specifico sulle adozioni, rafforzando tutto quello che di debole c'è. Ci sforzeremo fino all'ultimo di istante spiegare al Pd che è un pessimo affare andar dietro a una tesi per cui le adozioni sono il punto centrale della legge».
In casa Pd però le aperture di Tonini allo stralcio sono state accolte per ora con freddezza. In una nota un gruppo di sedici senatori dice «no a qualsiasi arretramento». E anche la vicesegretaria del partito, Debora Serracchiani, dichiara: «Si possono apportare altri miglioramenti, ma appare decisamente inopportuno lavorare con le forbici su un testo di legge che nel suo complesso - conclude - ha un'intrinseca coerenza». Secca la risposta a Tonini del Movimento 5 Stelle, al termine di una riunione, con il senatore Mario Giarrusso che dice: «A Tonini diciamo no, siamo contro lo stralcio che è il solito metodo del Pd di rinviare e non fare nulla».
Tonini però tiene sul tavolo la sua proposta di mediazione e dice: «Si sta discutendo e ragionando. C'è tempo fino a mercoledì». In Senato non si inizierà a votare infatti prima di mercoledì prossimo.