Non più dove, ma come. Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha appreso «con soddisfazione» del passo indietro della Provincia, che ha accettato di mantenere in via al Desert l’edificazione del Not. Quanto alla sgombero dei campi sportivi adiacenti al centro di protonterapia (Corriere del Trentino di ieri) per fare posto alla «cittadella della salute», il primo cittadino apre: «Già in un primo momento si era pensato di dedicare al nuovo ospedale quell’area. Se servirà per realizzare strutture complementari, non sarà un problema». T. Scarpetta, "Corriere del Trentno, 31 gennaio 2016
Andreatta pone solo una condizione. «Ho letto della scuola per infermieri e degli ambulatori che potrebbero essere accentrarti in quell’area. Bene. L’importante, per quanto riguarda l’amministrazione, è che non si pensi di trasferire l’intero complesso compreso tra viale Verona e via Degasperi. Quello creerebbe al Comune un problema urbanistico: bisognerebbe decidere cosa mettere in un area tanto vasta. Se, invece, si tratta solo di qualche funzione, allora credo che sarà sufficiente passare dalla commissione urbanistica». Insomma, il nuovo progetto della Provincia, ossia realizzare il Not dove inizialmente previsto, ma corredandolo di nuovi servizi, non incontra l’opposizione dell’amministrazione cittadina, soddisfatta per il dietrofront sullo spostamento del progetto a Mattarello dove — pare non troppo tempo fa — la giunta Rossi ha scoperto di dover espropriare ancora diversi ettari rispetto ai 27 ipotizzati come liberi. «Il nostro — commenta Andreatta — non è stato immobilismo, semmai coerenza. L’area di via al Desert era stata scelta quasi 12 anni fa dopo un’attenta analisi. Aggiungo che negli anni successivi, la pianificazione urbanistica si era sviluppata considerando la collocazione dell’ospedale un punto fermo. Non si trattava, quindi, di spostare “solo” un ospedale, ma di modificare una visione di città. La scelta della Provincia ci soddisfa perché conferma che i nostri argomenti erano fondati». Andreatta ci tiene, però, a puntualizzare che il ripensamento non può essere frutto della scarsa rapidità garantita dal Comune. «Con la nostra presunta debolezza abbiamo approvato bilancio e variante commerciale. Certo che le modifiche urbanistiche avrebbero richiesto tempo, ma non più di quello necessario alla Provincia, ad esempio, a risolvere il problema degli espropri».
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TRENTO La Provincia ha abbandonato l’idea di spostare il Not a Mattarello, ma non quella di realizzare la «cittadella della salute». Nella relazione «tecnica» su cui si impernierà il confronto tra Piazza Dante e Palazzo Thun è previsto lo spostamento dei campi sportivi adiacenti all’area dove sarà realizzato il Nuovo ospedale del Trentino. Lì sorgerà la nuova scuola per infermieri e saranno accentrati una serie di ambulatori oggi sparsi sul territorio e l’amministrazione sanitaria. Per far ripartire l’appalto del Not, non sarà necessario attendere le varianti urbanistiche. La «cittadella» potrà, infatti, essere integrata anche in un secondo momento. Il braccio di ferro tra Provincia e Comune sulla collocazione del Nuovo ospedale del Trentino lo ha vinto il sindaco Alessandro Andreatta con la stessa tecnica adottata per lo studentato che sarebbe dovuto sorgere in corso Verona al posto di Casa Girelli: l’immobilismo. Di fonte all’idea di dipendere dalla tempistica dell’urbanistica cittadina, il presidente Ugo Rossi e l’assessore Luca Zeni hanno deciso di abbandonare il progetto di spostare lo «sfortunato» appalto del Not a Mattarello. L’area di San Vincenzo aveva il pregio di misurare 27 ettari contro i 18 di via al Desert e di essere vicina all’aeroporto. L’area indicata dal Comune era però frutto di una decisione almeno decennale e vanta l’impossibilità fisica di essere inglobata dall’espansione edilizia. Tuttavia, se Piazza Dante avesse potuto decidere da sola, la scelta sarebbe caduta sull’area di San Vincenzo, ormai svincolata dal progetto delle caserme. Determinante è stato il fattore tempo. Dopo l’errore commesso inserendo i due dirigenti provinciali nella commissione valutatrice della gara di appalto, la Provincia non può permettersi altri ritardi e Palazzo Thun ha fatto capire che la variante urbanistica avrebbe richiesto tempi lunghi. Di qui il dietrofront della giunta Rossi, che a breve ufficializzerà la decisione di tornare al progetto originario. L’intenzione, però, è di non abbandonare l’idea della «cittadella della salute», ossia un luogo in cui siano concentrate la maggior parte delle attività sanitarie provinciali. Il ritorno in via al Desert eviterà di lasciare isolato il centro di protonterapia. Ciò che la giunta intende fare in più è sommare al progetto dell’ospedale quello di nuove strutture da collocare sul terreno attualmente occupato dai campi sportivi vicini alla protonterapia. Lì sorgerà la nuova scuola infermieri, che attualmente costa 500.000 euro di affitto l’anno a Piazza Dante. Sempre lì saranno trasferiti diversi ambulatori e gli uffici amministrativi che si intendeva insediare a Mattarello. Su questa novità il confronto con il Comune di Trento è già cominciato e tutto lascia immaginare che, in questo caso, la Provincia non accetterà di dover fare passi indietro.
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