Luca Zeni, entrato inaspettatamente in giunta da pochi mesi come assessore alla salute, non ha oggi più l'ambizione di conquistare la segreteria del Pd, ma non si tira indietro rispetto al dibattito congressuale che si sta per aprile. Sente l'importanza di questo passaggio, sia per il partito che per il centrosinistra autonomista, e non esita a dire: «Il futuro della coalizione dipende dal Pd».L. Patruno, "L'Adige", 27 gennaio 2016
Assessore Zeni, cosa pensa di quanto accaduto al congresso dell'Upt?Al congresso dell'Upt si è assistito a una forte spaccatura tra Mellarini e Dellai, importante per il centrosinistra perché il partito ora si avvicina alle istanze più territoriali del Patt. Al congresso autonomista ci sono 4 candidati e dunque una forte dialettica interna. Il Pd, che è il partito di maggioranza relativa, ha la responsabilità maggiore nel cercare di avere una visione di insieme. Inoltre, il collegamento Patt-Upt apre nuovi spazi e ci possiamo giocare una partita importante nell'intercettare più persone purché riusciamo a fare proposte più aperte e trasformare la dialettica interna in un valore aggiunto per non essere percepiti solo per i litigi e la sterilità dell'azione.
Lei pensa che nel congresso che il Pd terrà a maggio ci saranno le condizioni per fare questo?Starà a noi scegliere se vogliamo che questo congresso sia solo una resa dei conti per fare emergere una maggioranza e una minoranza divise oppure pensiamo che possa essere l'occasione per sederci intorno a un tavolo e cercare uniti di definire qual è la nostra proposta politica e programmatica per il Trentino.
Ritiene davvero che il Pd riesca a convergere su un candidato unico?Non sto proponendo una candidatura unitaria. Dico che senza finzioni, con coraggio e serietà dobbiamo cercare di superare il rischio di di divisione e condividere una linea politica. Non significa necessariamente arrivare ad avere un candidato unico, ma condividere una proposta programmatica e politica.
Vi sta bene la definizione di partito nazionale alleato di due partiti territoriali?Il Pd del Trentino è l'unico partito della coalizione che può dire di essere capace di interpretare oltre a una dimensione locale anche una dimensione nazionale.
Ha sentito le parole di Lorenzo Dellai? Pensa che ci sarà alla fine un progetto politico comune tra lui e il Pd?Dellai ha fatto una lucida analisi e si è posto il problema di capire una realtà che cambia. Non so se la soluzione sarà solo nel Pd e in altri spazi e formazioni capaci di dare risposte anche a quelle aree che non si riconoscono in una dimensione solo locale.
Che futuro pensa che potrà avere il centrosinistra autonomista?Penso che il futuro della coalizione dipenda dalla risposta che saprà dare il Pd. In quanto partito di riferimento e unico con un collegamento nazionale ha un ruolo determinante. Per questo, ripeto, sono convinto che sapremo affrontare la stagione congressuale con questa responsabilità. Rispetto al passato sento una maggiore tensione positiva da parte di tutti e attenzione pensando al bene del Trentino.
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