#TRENTO, Andreatta avverte gli alleati «Pronto al confronto, ma no ai ricatti»

«Sono pronto a confrontarmi con tutte le forze politiche che me lo chiederanno. L’importante è che il confronto non sia viziato da condizionamenti o da ricatti reciproci». Alessandro Andreatta si affretta a precisare che le sue parole «non sono un messaggio rivolto all’Upt».
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 26 gennaio 2016

 

Ma a pochi giorni dal congresso che ha incoronato Tiziano Mellarini, è difficile non leggere nella riflessione del sindaco di Trento un riferimento alle possibili rivendicazioni dei vertici dell’Upt sull’attuale composizione della giunta. Con — detta senza tanti giri di parole — la richiesta di una poltrona per il «re» di preferenze Salvatore Panetta (artefice della vittoria di Mellarini a Trento) a scapito di uno dei due rappresentanti del Cantiere civico democratico nell’esecutivo (Paolo Biasioli o Chiara Maule). 
«È chiaro — è l’analisi di Andreatta sul congresso Upt — che il sindaco del capoluogo non può non seguire questi passaggi. Così come avranno fatto gli amministratori degli altri Comuni». E aggiunge: «Nei confronti dei congressi ho sempre un atteggiamento di rispetto, che però non vuol dire distacco. Ho l’interesse di chi ama la politica, senza invadenza». Premesse importanti, secondo il primo cittadino. Che sulle prossime mosse preferisce non fare grosse previsioni. «Sarebbe abbastanza sciocco — dice — se ignorassi cosa sta succedendo e l’esito dei congressi. Detto questo, se qualcuno mi chiederà un incontro, mi siederò al tavolo e ascolterò». Tenendo presenti alcuni punti fermi. «La mia posizione — avverte — è quella di garante della coalizione, ma anche di sindaco di tutta la città. La coalizione e i partiti vengono dopo». Proprio per quanto riguarda i partiti, Andreatta ricorda che in aula non esiste il gruppo dell’Upt, ma quello del Cantiere civico democratico: «Si tratta di una lista autorizzata anche dall’Upt provinciale. Ma la domanda è: il Cantiere è parte dell’Upt o è una sperimentazione che ha coinvolto tutta l’Unione cittadina e oltre?». L’opzione giusta, secondo Andreatta, è la seconda: «La prova provata è la presenza dell’Italia dei valori e di persone non appartenenti ai partiti che hanno aderito alla lista. Il Cantiere, quindi, è più grande dell’Upt. Non è un aspetto formale ricordarlo». Il sindaco ora attende contatti: «So che l’Upt vuole affrontare la questione all’interno del Cantiere. Poi immagino che mi comunicheranno l’esito del loro confronto». Di rimpasto, il primo cittadino preferisce non parlare. «A suo tempo — precisa — avevo detto a chi aveva proposto il rimpasto che ci avrei pensato. Non che sarei andato in quella direzione. Non so se l’Upt mi chiederà un cambio: non amo pregiudizi e precomprensioni. Ascolterò o poi valuterò, privilegiando il buon governo della città». 
Il quadro, in realtà, è decisamente delicato. E in via Belenzani i più informati assicurano che il sindaco guardi con una certa preoccupazione alle prossime mosse dell’Upt. 
Tutti, o quasi, sono pronti a scommettere in un passo in avanti di Panetta. Con, a quel punto, il «sacrificio» dell’esterna Maule: difficilmente, infatti, Andreatta potrebbe spiegare la scelta di mantenere in giunta l’ex presidente della circoscrizione di Povo a scapito del proprio vicesindaco. L’ingresso di Panetta in giunta potrebbe, tra l’altro, risolvere al sindaco un problema di consensi, visto che recupererebbe almeno uno dei dissidenti. Anche se da chiarire ci sarà anche il destino del Cantiere-Upt in consiglio comunale. «Il Cantiere non è sinonimo di Upt, ma è una lista civica a cui partecipano anche altre componenti» ribadisce il capogruppo Massimo Ducati, deciso ad andare avanti nell’esperimento. «È chiaro però — ammette — che qualcuno ora dovrà esprimersi. E anche il sindaco dovrà riflettere». Tenendo conto di un aspetto: se infatti una parte del Ccd decidesse di staccarsi per creare il gruppo dell’Upt, gli equilibri nella coalizione potrebbero cambiare. E il Patt potrebbe, ipoteticamente, rivendicare la carica di vicesindaco. Da parte sua, Mellarini ha già fatto sapere di voler incontrare prima il gruppo Ccd e poi il sindaco, al quale farà presente «che l’Upt è la forza più importante all’interno del Cantiere». 
Sullo sfondo, rimane la «grana» Pd. Un giro di competenze potrebbe riportare sul tavolo l’eterna richiesta di togliere a Biasioli la delega all’urbanistica. In questo caso, c’è chi pensa a un possibile «ritorno» della delega ad Andreatta, lasciando il bilancio a Biasioli: un modo per mettere a tacere le ambizioni di qualcuno anche in casa pd.