Si è tenuta ieri nell’auditorium del Centro per i servizi sanitari a Trento la presentazione dei risultati delle valutazioni sul Servizio sanitario provinciale del Trentino effettuate da alcune agenzie di rilievo nazionale e internazionale.
Ufficio Stampa Provincia, 21 gennaio 2016
Di particolare interesse è stata la presentazione di Daniela d’Angela, coordinatrice della ricerca CREA Sanità «Una misura di performance dei SSR» dell’Università di Tor Vergata di Roma, che ha dato conto dei risultati di performance del nostro servizio sanitario provinciale in rapporto agli altri sistemi sanitari regionali italiani.
In apertura di incontro dopo i saluti del direttore generale Luciano Flor è intervenuto Enzo Galligioni direttore del dipartimento oncologico che ha illustrato una sintesi dei risultati riportati dalle principali agenzie che, con metodi e finalità diverse, hanno misurato le performance dell’Apss e degli altri servizi sanitari regionali. «OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), Altroconsumo, Ministero della salute per il Piano nazionale esiti, Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Crea Sanità – ha detto Galligioni – sono prestigiose realtà che confermano che il Servizio sanitario del Trentino è ai primi posti sui temi dell’offerta di servizi sanitari, performance, soddisfazione degli utenti e sostenibilità».
Si è passati poi alla presentazione di Daniela d’Angela, coordinatrice della ricerca «Una misura di performance dei SSR» condotta da Crea Sanità (Consorzio per la ricerca economica applicata in sanità) dell’Università di Tor Vergata di Roma. «La terza edizione della ricerca – ha detto d’Angela – vede i servizi sanitari di Provincia autonoma di Trento, Piemonte, Liguria, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Emilia Romagna, Veneto nell’area dell’eccellenza e quelli di Lazio, Sardegna, Abruzzo, Sicilia, Molise, Calabria, Puglia, Campania sono invece nell’area critica; mentre le rimanenti regioni in un’area di performance intermedia. Crea Sanità ha applicato metodologie di valutazione innovative multi-dimensionali e multi-prospettiva, coinvolgendo i diversi stakeholder del sistema sanitario. In particolare il metodo di ricerca si è avvalso di un gruppo di rappresentati di cinque categorie di portatori di interessi: utenti, manager aziendali, professioni sanitarie, istituzioni e industria medicale che si sono confrontati su un insieme di indicatori delle diverse dimensioni (sociale, economico finanziaria, esiti e appropriatezza) ritenuti rappresentativi delle performance dei servizi sanitari. Ebbene, in tutti questi il sistema sanitario trentino ha avuto la migliore valutazione complessiva riportando per quattro categorie di stakeholder il valore massimo e il terzo valore nella categoria degli utenti».
Sono intervenuti poi i direttori Annunziata Di Palma per il dipartimento pediatrico, Giuliano Brunori per quello di medicina specialistica e Giorgio Bianchini per il dipartimento ortopedico-traumatologico. Di Palma nel suo intervento ha commentato alcuni risultati relativi alle performance dell’assistenza pediatrica in provincia di Trento, in particolare i livelli di ospedalizzazione, la capacità di filtro del pronto soccorso pediatrico e la gestione di talune patologie croniche quali l’asma e il diabete. Ha presentato altresì il profilo di cura integrato (PIC) messo a punto alla fine del 2015 con i pediatri di base per la diagnosi e la presa in carico dei bambini con obesità, problema di grande rilevanza epidemiologica in Italia e in Trentino.
Nell’intervento successivo Giuliano Brunori ha illustrato l’originale cambiamento attuato nella gestione dei pazienti con insufficienza renale sottolineando i risultati di assoluto rilievo riportati nei pazienti in termini di qualità dell’assistenza e sopravvivenza nonché di riduzione dei costi grazie allo sviluppo della dialisi peritoneale, dell’incremento dei trapianti di rene da vivente e dell’utilizzo della dieto-terapia.
In conclusione Giorgio Bianchini ha presentato i risultati conseguiti dal dipartimento ortopedico sia nella gestione delle fratture di femore – le percentuali di trattamento entro 48 ore sono passate in pochi anni dal 44% all’85% – sia nella riduzione della mobilità passiva per gli interventi di protesi d’anca: ora infatti il dipartimento assicura la gestione del 90% di questi interventi nelle strutture provinciali.
L’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Luca Zeni ha sottolineato l’importanza di questi studi valutativi «per dimostrare la qualità del servizio sanitario Trentino, anche rispetto alle altre regioni italiane e per avere la consapevolezza dei possibili margini di miglioramento che non possono essere perseguiti senza una sistematica e fattiva collaborazione fra politica, professionisti e cittadini in un clima di fiducia reciproca. Certamente sono molte le sfide che la nostra Provincia si troverà ad affrontare nei prossimi anni in un contesto di riduzione delle risorse e modificazione dello scenario demografico, tuttavia è importante mantenere i punti di forza che hanno qualificato agli occhi dei valutatori esterni il nostro sistema che da questi presupposti può trarre comunque spunti di miglioramento».
In conclusione Luciano Flor ha affermato: «Questi sono risultati raggiunti grazie al lavoro di tutti gli operatori della sanità trentina. Con i positivi risultati che abbiamo appena visto, non ci sono comunque aree dove non possiamo migliorare. Non dobbiamo fermarci, quello che non siamo riusciti a fare in questi anni ci impegniamo a realizzarlo in futuro con grande serenità e con grande forza, valorizzando anche la capacità di presentare in assoluta trasparenza i nostri obiettivi, le nostre modalità operative e i nostri risultati».