Meccatronica c'è: Bonfiglioli triplica

Se ci si attendeva di veder cadere il primo tassello, di un ideale e proficuo effetto domino, che dimostrasse davvero la possibilità di decollare della Meccatronica, quel tassello forse è caduto ieri. Perché fino ad adesso si intravedeva qualche prospettiva interessante, certo. Poteva pure piacere l'idea di quello spazio che una volta terminato unirà formazione, innovazione e impresa. Ma da qui a vedere ricadute sul territorio, ce ne correva. Da ieri, quelle ricadute diventano più concrete, e le prospettive a lungo termine interessanti.
C. Zomer, "L'Adige", 21 gennaio 2016

 

Perché due sono le notizie, in casa meccatronica. La prima e più immediata, in termini di sviluppo occupazionale, è l'ampliamento della Bonfiglioli Riduttori, che prevede di arrivare entro il 2018 a circa 100 dipendenti, dagli attuali 30. E poi c'è la svolta sul fronte della formazione, con l'università che per la prima volta si è impegnata ad esserci, con un master in meccatronica, ma soprattutto - dettaglio che fa gola alle aziende - con la presenza di ricercatori nei laboratori che si stanno per approntare. Insomma, con l'arrivo della formazione di alto livello assieme alle superiori, le due gambe del progetto ora sembrano esserci davvero. Per la soddisfazione di un assessore all'industria Alessandro Olivi che ieri si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa: «C'è pure chi, esimio professore universitario, parla di Meccatronica come esempio negativo di dirigismo pubblico dell'economia. Mi pare che sia tutto il contrario».

La Bonfiglioli si allarga e assume. In via Zeni Bonfiglioli creerà la Unit Business «Mechatronic drives and solutions». In soldoni, significa che da questo momento sposterà a Rovereto cuore e anima del ramo meccatronica. Un ramo, ha spiegato l'amministratore delegato di Bonfiglioli Conduttori Fausto Carboni, che vive ancora di numeri minimali rispetto a quelli del gruppo (35 milioni di fatturato sui 700 totali, 100 dipendenti sui 3.500), ma che cresce a doppia cifra e ha evidenti prospettive di espansione. Da qui la scelta di investire in questo campo e riunire a Rovereto attività ora sparse tra qui, Bologna e la Germania. In termini occupazionali significa arrivare a circa 100 dipendenti in due anni. Ma l'operazione è più ambiziosa: «Un progetto di questo tipo non avrebbe senso se non immaginassimo di arrivare a regime almeno a 100 milioni di fatturato», ha ammesso Carbone. Le prospettive, insomma, sono più che buone, anche perché la Bonfiglioli farà scuoting con altre aziende, e metterà a disposizione di Tentino Sviluppo le proprie sedi estere come appoggio logistico per l'esplorazione di nuovi mercati . A spiegare il perché l'azienda abbia scelto Rovereto è stato lo stesso Carbone: «Questo è un progetto di lungo termine, arriviamo per restare - ha assicurato - e abbiamo scelto Rovereto per la presenza dei laboratori di ricerca, la possibilità di trovare manodopera specializzata e la collaborazione con Trentino Sviluppo, dove lavorano persone che nulla hanno da invidiare al privato». Per l'ampliamento Trentino Sviluppo realizzerà 5 mila metri quadrati, nell'unica area rimasta ormai libera. «Le prime assunzioni ci saranno già nel 2016».

L'università. Se Olivi annuncia con entusiasmo l'ampliamento Bonfiglioli, è trionfante quando dà conto del protocollo d'intesa con l'Università: «Per la prima volta c'è un impegno scritto, ora siamo al punto di saldatura, sappiamo chi farà cosa». E cosa farà l'università è chiaro: istituirà un master in meccatronica negli spazi di via Zeni, promuoverà un raccordo tra la formazione biennale post diploma e la laurea triennale in ingegneria industriale, con percorsi formativi in collaborazione con gli istituti tecnici roveretani e istituirà una scuola di formazione permanente per il personale di Meccatronica. Infine, assieme a Fbk, metterà a disposizione le proprie infrastrutture tecnologiche e soprattutto le proprie competenze per dar corpo ai laboratori.
Trentino Sviluppo: gli investimenti. Ci sono i nuovi spazi per Bonfiglioli, appunto: 5 mila metri quadrati. Poi ci sono i laboratori: Olivi ha assicurato che conclusa la progettazione (a cui hanno lavorato anche le aziende) i macchinari saranno acquistati in questi giorni, mentre a breve si andrà all'appalto per la realizzazione della struttura. Infine, il futuro: sarà messo a disposizione delle aziende un fondo per l'acquisto di impianti tecnologici, e sarà stanziato un milione l'anno per l'opera di promozione e attrazione di nuove iniziative imprenditoriali.

«Dirigismo questo? Non credo». Olivi «Una svolta nel progetto»
 
«Questo accordo segna in modo concreto un'ulteriore svolta nel progetto industriale Meccatronica». L'assessore Alessando Olivi è più che soddisfatto, mentre illustra i termini dell'intesa: «Nel 2009 avevamo intercettato Bonfiglioli, grazie ai rapporti con Dana, e avevamo capito l'interesse a sperimentare quel che poteva essere un'idea di sviluppo di cui allora c'era solo la speranza, l'ambizione. C'era la suggestione di un polo che non era ancora nato nella sua struttura fisica. Abbiamo sempre creduto che questo potesse diventare un avamposto in un settore nascente come quello della meccatronica. Con l'accordo di oggi il polo di Rovereto diventa un caposaldo che ci consente di guardare al futuro con più determinazione. Sappiamo che questa è la strada giusta. Sappiamo che le migliori industrie possono guardare a questo territorio come ideale per progettare il futuro».
Da qui la risposta alle critiche i questi anni: «Ora il progetto prende forma. Bonfiglioli e Dana sono i pilastri, adesso arriva anche il punto di saldatura, con l'impegno dell'università. A chi ha parlato di dirigismo pubblico, dico che sì, qui il pubblico fa la sua parte, ma è chiaro che servono le imprese. A cui sì, mettiamo a disposizione delle strutture pubbliche, con fondi europei che guarda caso vanno in questa direzione. Non è dirigismo. Al contrario, è un modo nuovo di operare, una rottura con il passato».