Se la giunta Valduga si affanna a insistere con la necessità di una tangenziale, per risolvere i problemi di attraversamento nord sud della città, il Partito democratico va in tutt'altra direzione. In una nota inviata dal segretario Roberto Pallanch a nome del circolo del Pd, i democratici bollano questi sforzi parlando di «opere faraoniche» e portano all'attenzione un dato: Rovereto è il luogo del Trentino dove meno si usano i mezzi pubblici.
"L'Adige", 17 gennaio 2016
E su questo un ragionamento va fatto, perché anche su questo si migliora una viabilità in sofferenza. Perché la priorità, secondo il Pd, non dovrebbe essere quella di creare le condizioni per velocizzare le auto, ma al contrario l'obiettivo dovrebbe essere quelli di rendere inutile il loro uso, nel limite del possibile. Per esempio, portando in centro città i servizi.
«Sono molti i segnali che ci spingono a riflettere sui temi ambientali e continuare con la politica di mobilità leggera e sostenibile, di incentivazione all'uso del trasporto pubblico, di soluzioni puntuali per la viabilità che risolvono i nodi critici - osservano i democratici - Preoccupano, invece, alcuni segnali di revisione rispetto all'evoluzione della città verso standard europei di vivibilità e di qualità della vita, che emergono dal bilancio presentato dall'attuale amministrazione.
Sono molti i segnali nazionali ed internazionali (dalla Conferenza di Parigi all'Enciclica del Papa, solo per citarne alcuni) che ci spingono a riflettere sui temi ambientali e continuare con la politica di mobilità leggera e sostenibile, di incentivazione all'uso del trasporto pubblico, di soluzioni puntuali che risolvono i nodi critici. A Rovereto si discute di Tangenziali ad est e ad ovest, si riaprono pertugi per agevolare il traffico, si rendono più pericolosi gli spostamenti urbani per ciclisti e pedoni e continuiamo ad avere i tassi più bassi della Provincia per quanto riguarda l'utilizzo dei mezzi pubblici. Si discute di opere faraoniche, improbabili da realizzare per la molteplicità di attori che coinvolgono e che non farebbero altro che incrementare la necessità di nuovi interventi riparatori. Concentrare gli uffici pubblici in una zona ben identificata della città, e oggi anche molto ben servita dai parcheggi e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, era pensato per avvicinare l'amministrazione ai cittadini e non obbligarli ad usare l'automobile per raggiungere gli uffici. Indirettamente, personale ed utenti, avrebbero potuto riversare la loro presenza sul centro storico, sul commercio, sulla ristorazione. Stralciare il progetto della cittadella degli uffici - conclude il Pd - significa continuare a produrre 20.000 kg di CO2 inutili generati solo calcolando i percorsi che dipendenti e utenti svolgono quotidianamente tra piazza podestà e la "cecenia"».
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