Chiusa la pausa delle festività natalizie, con la settimana entrante riprende l’attività politica. Oggi in calendario alle 20.30 c'è l'assemblea provinciale del Pd, mentre domani è stata convocata dal presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, alle 14, la conferenza dei capigruppo con il presidente Ugo Rossi che relazionerà sul caso Flor.
S. Mattei, "Trentino", 11 gennaio 2016
La discussione politica dunque procede su due fronti: da una parte tutti i partiti della maggioranza sono alle prese con i lavori in vista dei rispettivi congressi e dell'elezione dei segretari (nell'Upt a sfidarsi sono l'ex presidente della Provincia e deputato Lorenzo Dellai e l'assessore alla cultura Tiziano Mellarini, mentre nel Patt la corsa è a quattro: l'uscente Franco Panizza avrà per sfidanti Mauro Ottobre, Giuseppe Corona e Dario Chilovi), dall'altra si attende ancora un chiarimento all'interno della coalizione per l'improvvisa (?) scelta di Luciano Flor di lasciare l’azienda sanitaria trentina per quella di Padova, a soli due mesi dalla rinnovata fiducia di Rossi.
In casa Pd, invece, il dibattito è ancora fermo sulle regole congressuali ed all'ordine del giorno stasera c'è la proposta della commissione per la riforma dello statuto, coordinata da Luigi Olivieri. Il quale chiarisce: «Stasera all'assemblea provinciale si sottopone la proposta, non tanto delle regole per l'elezione del segretario, ma la premessa per arrivare a queste. Ci si deve prima di tutto interrogare sul punto se il partito vuole aprire una procedura perché sia confederato a quello nazionale, con regole autonome dallo statuto nazionale, perché abbiamo sempre derogato da questa scelta. La dimostrazione è stata l'elezione dell'ultimo segretario Sergio Barbacovi, per la quale è passato il ricorso alla commissione di garanzia provinciale perché fosse ritenuta valida l'interpretazione dei due terzi dei votanti sul numero dei presenti (37 su 49), e non sul numero dei componenti della commissione (43 su 64)».Olivieri afferma che l'assemblea si deve pronunciare sulla scelta di un partito autonomo da quello nazionale e di conseguenza sulla modifica delle regole, come quella dell'elezione del segretario, che per ora è di esclusiva competenza del partito nazionale. «Il Pd considera un elemento costitutivo il diritto elettorale attivo, - precisa Olivieri - con l'elezione del segretario da parte degli iscritti e degli elettori. Anche a livello nazionale è in corso la discussione, ma non è all'ordine del giorno della prossima commissione nazionale».
Chi si è schierato da tempo sulla scelta di limitare gli elettori agli iscritti del Pd, è Bruno Dorigatti. Il presidente del consiglio, che ieri si trovava in vacanza alle Canarie, spiega: «La mia proposta è di limitare l'elezione del segretario solo agli iscritti, e piuttosto allargare l'assemblea provinciale a tutti gli interessati e sia convocata al massimo 4 o 5 volte l'anno, ma in quella sede si possa discutere di tutto. Sono convinto che un'assemblea allargata possa dare maggiori contributi al dibattito ed alle proposte del partito, mentre ritengo che sia giusto che il segretario lo eleggano gli iscritti, anche per evitare che ci siano truppe cammellate convocate al momento, con procedure poco chiare. E mi fa piacere che anche Renzi stia rivedendo le scelte precedenti». La scelta dell’allargamento degli elettori è difesa dall’area che sostiene l’ex assessora alla sanità Donata Borgonovo Re, in corsa per la segreteria.