Nell'immediato «un intervento umanitario, come giustamente prospettato dal ministro Padoan, non perché ci siano degli investitori privilegiati da tutelare ad personam, ma per venire incontro a casi accertati di persone che rischiano l'indigenza a causa dei risparmi perduti».
"Avvenire", 11 dicembre 2015
Poi, subito dopo aver archiviato la Stabilità, «da gennaio dovremo accendere subito 3 fari: uno sull'Europa e sulle norme in materia di salvataggi bancari, uno sulle regole del risparmio e un terzo sulla Vigilanza, dove evidentemente in questo frangente qualcosa non ha funzionato».
Giorgio Tonini, Pd, presidente della commissione Bilancio, tira il flato per qualche giorno prima che sia il Senato a doversi occupare della grana degli investitori beffati e della probabile commissione d'inchiesta ipotizzata da Renzi. E delinea già una possibile novità: «Vietare la vendita di obbligazioni subordinate a clienti retail (cioè al dettaglio, "piccoli",ndr): salvo piccolissime percentuali, questi prodotti potrebbero essere riservati agli investitori istituzionali».
Cosa ne pensa della commissione d'inchiesta?
Mi sembra inevitabile. Ascolteremo tutti, a partire da Consob e Banca d'Italia, per andare a fondo alla vicenda E di questo pasticcio? Penso che sarà opportuno tornarci sopra da gennaio, per fare una riflessione molto attenta su quello che è successo. Anche perché dobbiamo prepararci al futuro: l'Unione bancaria è stata salutata come un grosso passo avanti. Dobbiamo capire però come impatta sul nostro sistema creditizio, per rendere più forti le banche e più sicuri i risparmiatori.
Fa discutere la lite sugli "aiuti di Stato" con la Uè, che ha bloccato l'intervento - privato - del Fondo interbancario.
Questo è un punto su cui va fatta chiarezza. Il bail- in in vigore dal 2016 èbasato sul principio che una banca non deve essere più salvata da soldi pubblici. Le nostre crisi minori, relative a 4 banche locali, sono avvenute in una "terra di nessuno" fra le vecchie e le nuove regole europee. Accade però che in Germania diverse banche siano ancora pubbliche, o dello Stato centrale o dei Lander, e quindi l'azionista-pubblico potrà continuare a intervenire per tutelare se stesso. Ma non può esserci un doppio regime: ufficialmente si vietano gli aiuti di Stato, ma poi si introduce un divieto vero e proprio per alcuni Stati e una forma di aiuto mascherato per altri. Bisognerà coniugare bene, quindi, un principio di per sé valido, che richiederà comunque un rodaggio.
Intanto si ragiona sull'intervento del governo per rimborsare in parte chi ha subito gravi perdite. È giusto?
È chiaro che non si può adottare un provvedimento erga omnes,non si può sanare a posteriori quello che resta un comportamento di mercato. E non si può stabilire per legge che le perdite sono pubbliche e i profitti privati. Al governo va dato atto di aver evitato un impatto traumatico sui lavoratori e sui correntisti. Sono rimaste penalizzate però queste figure - tipo centauro -degli obbligazionisti subordinati. Parlando di «misure u-manitarie» Padoan ha suscitato qualche ironia, ma del tutto immotivata: qui va trovata una via d'uscita per salvare casi di profonda sofferenza. E non vedo perché la Uè dovrebbe opporsi a un intervento simile. Nello stesso tempo il sistema deve assumere anticorpi per evitare la strumentalizzazione dei piccoli risparmiatori, che diventano vittime se sono indotti - con atti fraudolenti - ad acquistare prodotti ad alto rischio senza averne piena consapevolezza, dubbio che andrà accertato dai giudici.
A quali anticorpi pensa?
Oggi c'è spesso un conflitto d'interessi nelle banche, fra la raccolta del risparmio che fanno e la funzione di banca d'investimento, specie quando collocano prodotti finanziari che le riguardano in prima persona. Andrà valutato se introdurre regole che disciplinino questo doppio rapporto, anche in capo all'operatore più minuto. A esempio vietando la vendita di certi prodotti ai clienti al dettaglio.
Nel mirino è anche la "catena" della Vigilanza. Qualcosa non ha funzionato evidentemente fra Consob, la Banca d'Italia e la Bce che sempre più eserciterà la sua vigilanza centralizzata. Il risultato è che, dopo aver vantato un sistema capace di prevenire le crisi, ne stiamo vivendo una. Anche su questo si dovrà far chiarezza.