Centralità discriminante dell’Europa all’interno del confronto politico nazionale, importanza di valori di tipo comunitario contro il rischio di derive individualistiche: la serata organizzata da Pd e Cantiere civico democratico di Gardolo con protagonisti Giorgio Tonini e Lorenzo Dellai comincia così. È l’ex governatore a portare il focus sulla realtà locale lanciando l’idea di una «rete di partiti».
E. Ferro, "Corriere del Trentino", 5 dicembre 2015
«Un terreno di discussione potrebbe essere quello di costruire aree comuni tra partiti diversi — spiega Dellai — che possano agire per la formazione dei giovani, fare rapporti su come vanno le cose nelle rispettive comunità, discutere su temi strategici e forme di consultazione dei cittadini su scelte importanti». Trento e il Trentino come laboratorio, dunque. Del resto, «trovare i tratti condivisi di una cultura politica comune» è anche lo scopo della serata, come ricorda il segretario Pd del circolo di Gardolo Pasquale Mormile. «Per riaggiornare la coalizione di centrosinistra autonomista sulla base di valori partecipati che tengano uniti i partiti, non solo perché siamo costretti dall’Italicum a stare insieme».
Il Pd potrebbe aprire a elementi nuovi di altri partiti in un’ipotetica lista? «Lo vedremo, c’è una lunga strada da fare — risponde Tonini a margine dell’incontro — Stiamo insieme da tanto tempo, a Trento e a Roma: le ultime elezioni le abbiamo vinte assieme. Una storia comune a tutte e tre le gambe della coalizione e ad altre forze più piccole c’è già, gli aspetti tecnici, poi, si valuteranno. Il centrosinistra autonomista è un progetto forte per il Trentino e l’Alto Adige, e sta dando credibilità all’autonomia speciale sul piano nazionale». Della volontà di fare un’alleanza con il Pd a livello nazionale in base alla legge elettorale Dellai non ha mai fatto mistero depositando la tesi a supporto della sua candidatura alla segreteria dell’Upt. Se non dovesse centrare l’obiettivo, potrebbe essere tentato di scegliere una strada diversa? «Siamo già nel campo democratico — replica a margine del suo intervento — dove ci sta il Pd, ma anche il nostro partito. A ogni modo penso che la mia corsa in vista del congresso andrà bene, e comunque l’Upt è il mio partito, non vedo perché dovrei andarmene».