«Non solo il prossimo anno riproporremo i corsi di educazione alla relazione di genere, ma la giunta ha anche deciso di raddoppiare il finanziamento a loro sostegno per tentare di coinvolgere quelle scuole che quest’anno non hanno aderito al progetto perché spaventate dalle false informazioni che sono state diffuse».A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 2 dicembre 2015
L’annuncio di Sara Ferrari arriva non a caso nel corso di uno degli incontri che anticipano l’inaugurazione del Festival della famiglia. Ieri, durante l’appuntamento «Educare alle opportunità», l’assessora provinciale ha ribadito sia che «l’educazione alla corretta relazione tra bambine e bambini, tra ragazze e ragazzi, non c’entra niente con l’educazione alla sessualità e non riguarda il tema della omofobia», sia che «la teoria del gender non esiste».
Ferrari ha spiegato che gli obiettivi dei corsi sono «insegnare a relazionarsi con rispetto, cioè con uguale valore» e «scardinare i ruoli sociali costruiti dalla tradizione», causa di «una segregazione ancora marcata che non permette ai nostri giovani di liberare le loro vere potenzialità». L’incontro di ieri, durante il quale sono intervenuti anche la coordinatrice del Centro studi interdisciplinari di genere Barbara Poggio, il direttore dell’Iprase Luciano Covi e la presidentessa della Commissione pari opportunità Simonetta Fedrizzi, rappresenta uno dei momenti del Prefestival che si concluderà venerdì, quando si aprirà ufficialmente la quarta edizione del Festival della famiglia a Riva del Garda. I numeri della kermesse continuano a crescere, tanto da aver già fatto registrare oltre cinquecento iscritti, a cui si aggiungono quattrocento studenti di tredici istituti scolastici superiori, i quali potranno seguire gli interventi di ottanta relatori, accompagnati da settanta volontari e cento collaboratori. L’edizione 2015 del festiva è intitolata «Comunità educanti per il benessere sociale e la competitività dei territori» e svilupperà la discussione intorno al tema dell’educazione come elemento vitale delle relazioni umane e punto di partenza per costruire il futuro della Provincia e dell’intero Paese. Sullo sfondo, le difficoltà di legare le politiche per il benessere familiare a quelle educative e il possibile nesso tra quelle attività e lo sviluppo del territorio, destinato a fare i conti con una grave crisi demografica che invecchia il Paese generando costi sociali e previdenziali in continuo incremento. Qual è, dunque, il destino della famiglia? L’indagine sulle possibili risposte prenderà avvio già oggi pomeriggio quando, dalle 17 alle 19 nella Sala Rosa del palazzo della Regione, si discuterà dei risultati ottenuti nei suoi primi dieci anni di vita dallo Sportello famiglia, esperienza in cui il Forum delle associazioni familiari del Trentino e l’Agenzia per la famiglia si trovano a collaborare. L’evento si inserisce anch’esso negli appuntamenti del Prefestival, a cui farà eco il Postfestival di sabato, durante il quale saranno presenti ventisei stand espositivi con laboratori creativi, prove sportive, spazi di gioco e incontro per i più piccoli.
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