Roberto Pallanch, presidente uscente di Amr, è il nuovo segretario del Pd di Rovereto. L'assemblea lo ha eletto ieri sera. Un'assemblea partecipata, con numeri importanti sia a livello dei numeri in sala (154 presenti su 183 iscritti) che della partecipazione: oltre 20 interventi. Ma non si è trattato di un «trionfo». Solo sei i voti che hanno permesso a Pallanch di spuntarla contro l'altro candidato Carlo Fait: 79 a 73 le preferenze finali, più due schede bianche.M. Pfaender, "L'Adige", 29 novmebre 2015
Da domani per il circolo democratico di Rovereto, il più numeroso del Trentino, si apre una nuova fase. È lo stesso neosegretario a dettare la linea. «Dobbiamo recuperare il rapporto con la città. Rappresentiamo un quarto dei voti di Rovereto, ma abbiamo perso il contatto con i nostri concittadini».Il primo passo per il recupero del feeling con i roveretani, che alle scorse Comunali hanno riservato una batosta clamorosa al sindaco uscente del Pd Andrea Miorandi, sarà appunto superare lo choc per la scoppola alle urne. «Dobbiamo voltare pagina - spiega Pallanch -. Senza peraltro rinnegare quanto di buono la scorsa amministrazione ha costruito. E da questo punto di vista ho molto apprezzato l'intervento di Andrea (Miorandi, ndr ), che si è messo a disposizione, assicurando il lavoro in sinergia del gruppo consiliare con il partito».Un partito che deve avere, sottolinea Pallanch, un solo orizzonte: il 2020. «Il circolo di Rovereto ha una sua peculiare "vivacità", che è più una qualità che un difetto. Ma ora dobbiamo superare le recriminazioni per quello che è successo, e allo stesso modo lasciarci alle spalle le divisioni interne. Dobbiamo iniziare da subito a immaginare la città del 2020, coinvolgendo i cittadini nella nostra attività. Partendo dal basso, dialogando soprattutto con i giovani, che restano una risorsa fondamentale per Rovereto». E sono stati proprio i giovani del partito, sottolinea Pallanch, a permettere la sua elezione. «Loro, e gran parte della "vecchia guardia" di sinistra». E nessun altro sponsor di peso? «Nessuno. Quando ho deciso di intraprendere questa corsa alla segreteria, la prima cosa che ho fatto è stata andare dai "grandi" del partito, da Miorandi a Lorandi, da Olivi e Pinter, e chiedere loro di non schierarsi pubblicamente per me; che se avessero voluto fare campagna elettorale a mio favore l'avrebbero dovuta fare in forma "privata". Non ho mai avuto padrini politici, non volevo iniziare questa importante esperienza in modo differente».Quali saranno i rapporti con l'amministrazione Valduga? «Certo non saremo una partito "di lotta". Cercheremo di lavorare per il bene della città, senza preclusioni». Quali invece i rapporti con il Pd provinciale? «Staremo a vedere, prima del congresso non ha senso fare ipotesi. Anche perché finora di lagarini in corsa per la segreteria provinciale non ce ne sono...».
Seguici su YouTube
Partito Democratico del Trentino