«Il doppio cda dei musei? Servono politiche più forti»

«Sono convinta che i sistemi organizzativi dei musei debbano rispondere alle politiche culturali determinate dal governo provinciale, e proprio quest’ultimo è uno degli aspetti da irrobustire». Un’opinione che Lucia Maestri, consigliera provinciale del Pd, presidente della quinta commissione ed ex assessora comunale a Trento con competenze in materia di cultura, biblioteche e turismo, ha maturato nel corso della sua carriera politica ed applica allo stato attuale del modello trentino. 
A. Rossi Tonon, "Corriere del Trentino", 25 novembre 2015


Di fronte all’intenzione dell’assessore Tiziano Mellarini di creare un doppio consiglio d’amministrazione per la gestione del sistema museale provinciale preferisce «sospendere il giudizio» finché non avrà «visto il contenuto della proposta», dato che finora non ha «letto niente». 
Secondo Maestri, quindi, da un lato dovrebbero stare i cda «con funzionalità gestionale» e dall’altro, per certi versi sopra, le politiche culturali dell’amministrazione, in questo caso provinciale. Infine esiste un terzo «livello di governo dei musei», vale a dire quello scientifico. A tal proposito la consigliera dem ritiene necessario «ribadire che il ruolo dei comitati scientifici deve rimanere autonomo», quindi indipendente dalla volontà dei cda pur seguendo la rotta tracciata dalla governance amministrativa. 
Immaginando una prospettiva in cui tutti i musei saranno inseriti in un’unica rete, seppur gestiti da due cda separati, si renderà inoltre necessario «andare oltre lo spirito competitivo che ora esiste» per «dirigerci unitariamente verso quell’idea di territorio che vorremmo». «Forse dovremo superare anche un disegno territoriale complessivo pensando a forme di integrazione che non coinvolgano solamente i musei ma anche tutti gli altri soggetti impegnati nel settore della cultura, dando così vita a un ulteriore possibile elemento di traino». 
L’altro nodo riguardante i musei è quello della gratuità. «È una questione che va avanti da anni» ricorda Maestri, che spiega di aver frugato fra i dati degli anni scorsi ed aver notato che «quelli di quest’anno sono in linea con quelli del passato». Nulla dunque sembrerebbe essere cambiato, ragione per la quale arriva la tirata d’orecchie all’assessore. «La cosa mi meraviglia perché nella mozione di indirizzo si era accennato alla necessità di intervenire, anche per equilibrare la situazione dopo l’introduzione dell’ingresso gratuito la prima domenica del mese. Dalle dichiarazioni di Mellarini, però, mi pare di capire che non si è fatto ancora nulla. Mentre invece sarebbe importante farlo, visto che in alcuni musei l’accesso è totalmente gratuito». Sui numeri degli ingressi gratuiti riportati sul Corriere del Trentino di domenica, il Castello del Buonconsiglio precisa che gli ingressi di paganti (tra interi e ridotti) è stato di 56.867, a fronte di 54.591 biglietti gratuiti, di cui oltre il 90 per cento per le scolaresche.