#TRENTO - «Dal Pd sì compatto. Si guardi in casa d’altri»

 Il clima è comprensibilmente teso. All’indomani dell’affossamento della delibera del personale (Corriere del Trentino di ieri), all’interno della maggioranza di centrosinistra non si respira una buona aria. Anzi: nonostante il voto segreto (che ha consentito ai sei «franchi tiratori» di schierarsi con l’opposizione senza doversi esporre apertamente), nel centrosinistra gli «osservati speciali» sembrano avere nome e cognome. «Il Pd ha votato compatto a favore della delibera. Ed escludo che qualcuno della giunta abbia dato parere negativo» mette in chiaro il capogruppo democratico Paolo Serra.
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 20 novembre 2015

 

Che subito osserva: «Per trovare i franchi tiratori bisogna quindi guardare in casa d’altri». Vale a dire, tra le fila di Patt e Cantiere civico democratico. In tutto, sette consiglieri. A cui, secondo molti, andrebbe tolto il nome dell’ex assessore Renato Tomasi, fedele ad Andreatta. Lasciando quindi il totale al fatidico conto di sei. 
«È evidente — prosegue Serra — che si è voluto mandare un segnale. Mercoledì, con le altre forze politiche, ne discuteremo». Ma un appello il capogruppo pd lo anticipa: «Chiamo Patt e Cantiere a un senso di responsabilità verso la città. Il nostro faro deve essere il mandato affidatoci dai cittadini. Mettiamo da parte le banalità, i fatti personali, e impegniamoci su proposte concrete: la città ci valuterà su questo». 
Da parte loro, gli alleati preferiscono trincerarsi dietro poche parole. O nessuna. «Il Pd dice che siamo stati noi a votare contro? Il voto è segreto» sottolinea il capogruppo del Patt Alberto Pattini, non senza un certo imbarazzo. «Ne parleremo mercoledì — aggiunge —. Ma è chiaro che se ci sono problemi in maggioranza, si dovrà riflettere insieme per trovare delle contromisure. Per stare insieme, le forze politiche devono trovare delle forme di condivisione. E devono essere messe al corrente di tutti i passaggi». 
Intanto, nel centrodestra non si risparmiano gli affondi. «Andreatta non ha più una maggioranza che lo sostiene. Ne prenda atto e si dimetta» ripete il capogruppo della Civica Trentina Andrea Merler. 
Ora si attendono i prossimi passaggi: non è escluso che il piano commerciale, a questo punto, slitti al 2016.